Aliquote delle tasse al massimo, opere pubbliche da libro dei sogni senza copertura finanziaria, milioni di euro di crediti difficilmente esigibili e su tutto la spada di Damocle della discarica di Colognola. Le opposizioni di Gubbio bocciano il piano tariffario e il bilancio presentato ieri dall'amministrazione Stirati che definiscono la copia di quanto presentato da 4 anni a questa parte, senza che i progetti siano diventati nel frattempo realtà.
Il primo appunto sul piano tariffario : aliquote al massimo con mancata revisione, nel caso dell'Irpef, degli scaglioni di pagamento . Bene l'esenzione per la fasce deboli, ma si sarebbe dovuto intervenire anche sulla fascia di reddito poco sopra i 15 mila euro con ribassi per venire incontro alle difficoltà delle partite Iva. E che le difficoltà nel pagare le tasse ci siano lo ha confermato anche l'assessore Mancini rispondendo ad una sollecitazione del consigliere di centro destra Gagliardi in cui si chiedeva a quanto ammonta il credito non riscosso. In 4 anni sono 7 milioni di euro , tra questi ci sono i furbi, ma anche tante aziende fallite, tanti cittadini che non riescono anche con la buona volontà a pagare. “Difficile pensare – ha detto Gagliardi – che quei soldi arriveranno mai in cassa”.
Nel bilancio presentato perplessità del Pd sulla tenuta dei conti della Gubbio Cultura e Multiservizi : a giugno si andrà al risanamento del debito con i 680 mila euro stanziati dal Comune, ma non ci sono garanzie sul fatto che la gestione economica annuale sarà, se non in attivo, in pareggio.
Appunta la sua attenzione sulla spesa corrente Gagliardi : sono ancora troppi i 7 milioni di euro più il milione e 200 mila euro di premialità spesi per i dipendenti comunali . Le proposte: via i buoni pasto, via gli straordinari rimodulando l'orario di lavoro, analisi dettagliata sulle premiliatà percepite.
Ma la questione del personale ha anche un altro aspetto. I conti del Comune andrebbero meglio secondo Venerucci del Pd se l'amministrazione comunale avesse messo mano alla riorganizzazzione della macchina amministrativa: “Ci sono uffici come l'urbanistica e i condoni che lavorano a rilento – afferma – eppure è da quelle pratiche che arriverebbe liquidità alle casse del Comune”. La mancata revisione inoltre delle macroaree nel Prg , troppo grandi, impedisce a piccoli cantieri di partire dando ossigeno al comparto edile.
L'altro appunto quasi unanime delle opposizioni è sul piano delle Opere Pubbliche, dalla riqualificazione dei parcheggi all'ex ospedale: un libro dei sogni nel quale mancano le coperture economiche che dovrebbero arrivare da alienazioni o dai fondi stanziati per le aree interne. Ma quest'ultimi sono lontani a venire : “ Non meno di tre anni “ afferma Venerucci . Terribilmente indietro la progettazione che è alla fase della strategia preliminare ( Orvieto è già da mesi al progetto approvato eppure ancora non parte).
Infine Colognola. L'ipotesi di ampliare la discarica sfruttando 100 mila metri cubi in più e contemporaneamente introitare soldi per il risanamento, non piace a gran parte delle opposizioni: quella discarica, dicono, ha già problemi così com'è , con frane e percolato che sono le sue magagne da sempre, pensare di ampliare sarebbe una follia . Resta il nodo dove trovare 4 milioni di euro spalmabili in 30 anni per la sua post mortem, di cui 2 milioni subito.
Gubbio/Gualdo Tadino
21/03/2018 18:51
Redazione