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C.Castello. Comune amico delle api, approvato ordine del giorno

C.Castello. Comune amico delle api, approvato ordine del giorno con il voto positivo della maggioranza e Tiferno Insieme e Castello Cambia

Con il voto positivo di maggioranza, Tiferno Insieme e Castello Cambia, “Città di Castello diventa “Comune amico delle api”, una semplificazione per aderire alla campagna della CooBEEration Campaign che riconosce alle api e all'apicoltura il valore di bene comune globale grazie al ruolo fondamentale che esse svolgono come elemento di sviluppo sostenibile dei territori e al tempo stesso come strumento indispensabile per la tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare" ha detto il consigliere del Pd Luciano Domenichini, presentando l’atto, firmato anche da dal capogruppo Pd Gaetano Zucchini, i consiglieri Luciano Tavernelli e Vincenzo Tofanelli. “L'obiettivo principale della campagna CooBEEration, che promuove tale iniziativa, è modificare la percezione dell'apicoltura da attività generatrice di reddito a Bene Comune Globale. Al consiglio i proponenti chiedono di “sostenere lo sviluppo delle attività apistiche come opportunità di reddito e inclusione sociale, promuoverne la cultura nelle scuole e con eventi e parchi pubblici, pianificare il verde pubblico con la coltivazione di specie vegetali gradite alle api; porre grande attenzione ai trattamenti sulle alberate cittadine, ridurre progressivamente, fino ad eliminarlo, l'uso di erbicidi nella manutenzione dei cigli stradali e negli spazi verdi pubblici; intraprendere un'azione di lotta alle zanzare concentrandosi sulla prevenzione e privilegiando interventi larvicidi basati sull'uso di prodotti biologici”. “Può sembrare una mozione bizzarra per chi non ama o non conosce l’apicoltura” ha detto Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, “teorie scientifiche affermano che se le api continuassero a diminuire con questa velocità, il mondo finirebbe letteralmente, perché sono l’essere preposto all’impollinazione. La colpa è del calabrone cinese che le decima. Va inclusa la lotta ai calabroni e al calabrone cinese in particolare nel dispositivo”. Riccardo Augusto Marchetti, capogruppo della Lega Nord, ha detto di condividere “la tutela di un animale tanto nobile e del suo prodotto, il miele, ma per chi ha frutteti? Chi taglia l’erba per evitare il diserbante?”. Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha apprezzato l’iniziativa, sollevando alcuni interrogativi: “Eliminare l’uso di erbicidi nella manutenzione stradale, ma come? Magari con i biodiserbanti. Promuoviamo la sensibilizzazione verso questo tema ma associamolo al regolamento per i fitofarmaci del tabacco”. Valerio Mancini, consigliere della Lega Nord, ha spiegato che la Coobeerationcampaign comprende, oltre a pochi comuni umbri, Libano, Tunisia, Algeria e Magreb. Proponete questa mozione ma il regolamento sui fitofarmaci è bloccato, in Regione sono fermi e pochi i soldi per gli agricoltori. La sostanza per i nostri produttori, qual è? Togliere i pesticidi dallo stralcio è il minimo sindacale. Il documento è interessante ma è ideologico, facciamo qualcosa di più concreto, come la tracciabilità del miele”. Vittorio Morani, capogruppo del Psi, ha sostenuto l’adesione al progetto: “Le api sono un patrimonio per garantire la biodiversità. Esistono da 4 milioni di anni, questa stabilità sono il risultato della loro capacità di adattamento. Einstein disse “quando l’ape scomparirà, l’uomo non avrà più di quattro anni da vivere”. Tutela l’apicoltura significa tutelare l’ambiente. E’ una sorta di campionatore biologico. Senza le api, possiamo dire addio alle molteplici varietà alimentari. Tra le cause principali della loro estinzione, l’uso di pesticidi. Eliminarli sarebbe il primo passo per la loro salvaguardia”. Per Gaetano Zucchini, capogruppo del Pd “l’importanza del ruolo delle api è testimoniata dai dati di Greenpeace. Un terzo del nostro cibo dipende da loro, l’impollinazione è un servizio che vale 265 miliardi di euro. Le api, come insegna Archeologia arborea di Isabella Dalla Ragione, garantiscono la biodiversità. L’impatto dei pesticidi e dei fitofarmaci è un’altra problematica. Ci siamo aggiornati alla fine di maggio per raccogliere le sollecitazioni di tutti i soggetti e tornare al tavolo del regolamento. La campagna apistica nasce in seno a Felcos, associazione dei comuni in cui è rappresentata anche Città di Castello e che ha diretto tale promozione al Mediterraneo, essendo l’Unione Europea già sensibilizzata con azioni e programmi specifici”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha detto che “Un’amicizia non si nega nessuno, magari evitiamo di mettere nei cartelli stradali Città di Castello, comune amico delle api, mettiamo Città termale. Questo non sia lo spunto per dare prebende”. Luciano Tavernelli, consigliere del PD, ha precisato che “non possiamo pretendere che le api palestinesi restino in Palestina e quelle del Marocco in Marocco. Dovremmo trarre insegnamento da loro, che vanno oltre frontiere e limiti mentali. Lavorano in gruppo, si rispettano, sono solidali, sacrificano la vita per il bene comune, senza avere la pretesa di commercializzare tutto. Non è sufficiente difenderle? Dobbiamo sapere chi ci guadagna? Queste sono miserie e non vogliamo questo contributo. Chi dà un ambiente favorevole alle api, le dà anche all’uomo, il primo responsabile dei cambiamenti climatici che stanno decimando le api”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha chiesto chiarimenti sulla natura dell’odg: “non è un ordine del giorno ma una mozione, chiede al consiglio di impegnarsi e quindi è una delibera. Ma che costi ha? Se si vota non faccia la stessa fine dei regolamento dei fitofarmaci, i cui lavori sono interrotti nelle nebbie del nulla”. Chiarito dal segretario comunale Bruno Decenti, che il documento fosse una “mozione che non bisogna di attestazione di copertura finanziaria”, Domenichini ha replicato che “il costo è zero, essendo una sensibilizzazione. Il comune sta già facendo il taglio dell’erba con sistematicità”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha precisato che “il taglio dell’erba è regolato da un piano nelle strade comunali. In quelle che non sono di sua competenza, come la maggior parte della zona sud del comune, non interviene”. Nelle dichiarazioni di voto Marchetti ha sintetizzato il documento così “Le api di Città di Castello salveranno il mondo. Non sono favorevole ai diserbanti ma tra l’erba, non tagliata, che infesta la strada provocando incidenti e il diserbante, preferisco il secondo. Le api devono rimanere al loro posto perché il calabrone cinese le sta uccidendo, non sarebbe successo se fosse rimasto nel suo habitat. Il miele voglio mangiare quello prodotto qui”. Arcaleni ha dichiarato che “esiste il biodiserbante e si può usare. Voteremo sì e presto spero che voteremo anche sul regolamento dei fitofarmaci”. Sassolini ha chiesto di inserire nel documento il calabrone cinese per votare sì. Lignani si è associato.

Città di Castello/Umbertide
26/04/2017 10:58
Redazione
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