Siglato l’accordo tra Muzi Betti e sindacati sulla nuova organizzazione interna: ne dà notizia il presidente dell’istituto per anziani non autosufficienti Marco Savelli, sottolineando come “la firma apra un nuovo corso per la vita interna della nostra residenza e per i suoi 90 ospiti”. La portata dell’accordo è riassunta da Savelli nella suddivisione in due dei moduli assistenziali degli assistiti, media ed alta assistenza, che implicano tempi di cura con minutaggi differenziati a seconda delle necessità. “E’ evidente che rispetto ad un approccio omologato e pensato su un paziente tipo molto standard, intervenire in modo puntuale e personalizzato diventa una innovazione, che migliore l’erogazione del servizio e valorizza la professionalità dei nostri operatori” spiega Savelli. Definendo l’intesa con i sindacati “Un passo verso la modernità”, insieme al Consiglio di Amministrazione, il presidente ricorda “l’impegno e la determinazione con cui, negli ultimi mesi, abbiamo difeso un sistema diverso di approcciarsi agli anziani da resistenze e diffidenze, che sono comprensibili ma non possono fermare il cammino dell’ente verso la missione che le ha affidato la sanità pubblica regionale. Per tutti noi, da qualsiasi parte del tavolo sediamo, vige un dovere di efficienza verso il cittadino, - sia un nostro ospite, un suo familiare o semplicemente uno dei molti tifernati, che frequentano la Muzi Betti. Grazie alla buona volontà e alla collaborazione dei sindacati, siamo riusciti a vincere prassi inveterate, ruotine e corporativismi anacronistici”. Per Savelli la strada era obbligata anche dal punto di vista della sostenibilità finanziaria: “Essendo le tariffe regionali ferme al 2008, le difficoltà sono molto gravose e non consentono di poter elargire miglioramenti di carattere economico ma solo di organizzazione. E su questo argomento devo riconoscere il senso di responsabilità delle controparti”. Ora il prossimo passo è la fase di riordino delle procedura di qualità e di applicazione delle tecniche lavorative secondo gli standard attuali, che porteranno l’Ente al percorso di rinnovo dell’accreditamento presso la Regione Umbria. “Non avevo dubbi sul raggiungimento dell’accordo con le organizzazioni sindacali. La validità del progetto è intrinseca e produrrà un evidente miglioramento, sia della qualità assistenziale che delle condizioni degli operatori, che con il loro lavoro quotidiano faranno la differenza. A loro mi appello perché saranno l’ago della bilancia”. “Muzi Betti può contare su un apporto di capitale umano fondamentale - conclude Savelli - è sulla base di competenze qualificate che guardiamo al prossimo progetto, in cui la parte del comune sarà discriminante: il potenziamento del centro diurno per l’Alzheimer”.