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C.Castello: un cuore hi-tech monitora in tempo reale la torre civica

C.Castello: un cuore hi-tech monitora in tempo reale la torre civica. Presto al via i lavori per la riapertura al pubblico.

Non sono più solamente gli sguardi dei tifernati a tenere sotto controllo la torre civica di piazza Gabriotti. Da circa un anno vegliano su di lei anche gli occhi elettronici di sofisticati strumenti di misurazione, che registrano ogni movimento, anche impercettibile, del monumento simbolo della città. Grazie al progetto scientifico dei ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia che è stato accolto dall’amministrazione comunale ed è interamente finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello, la torre civica di piazza Gabriotti ha un cuore hi-tech che monitora in tempo reale ogni variazione dei fattori ambientali (eventi sismici, umidità e temperatura), principali responsabili di possibili criticità per le strutture murarie di qualunque edificio. “Con questo monitoraggio terremo costantemente sotto controllo lo stato di salute di un patrimonio della nostra città, che è ottimo dopo il geniale intervento di consolidamento dell’equipe dell’ingegner Giuseppe Tosti, ma merita la massima attenzione per il valore sentimentale, storico e architettonico che questo monumento riveste per ogni tifernate”, ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta nella conferenza stampa di stamattina nella residenza municipale, annunciando insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi e al dirigente Federico Calderini “l’imminente completamento dei lavori di sistemazione interna che permetteranno di riaprire al pubblico in modo definitivo la struttura”. Entro il prossimo mese di giugno, infatti, verrà approvato il progetto esecutivo che permetterà di affidare in appalto l’intervento di ripristino funzionale della torre, con particolare riferimento alla scalinata che guida alla sommità del monumento, sul quale l’amministrazione comunale investirà 100 mila euro. “La torre oggi è sicura perché con l’intervento di consolidamento che abbiamo eseguito sono state superate le criticità strutturali relative al sottosuolo acquitrinoso composto da argilla e alle fondazioni troppo esigue rispetto all’altezza della torre”, ha detto l’ingegner Giuseppe Tosti, che insieme al figlio Massimo ha curato direttamente i lavori di messa in sicurezza della struttura che i sono conclusi nel 2013. “Esaminare i suoi movimenti e’ un’opportunità scientifica di grande importanza, che rappresenta un’autentica rarità nel contesto generale del recupero di monumenti di questo valore storico”, ha osservato la professoressa Diana Salciarini, responsabile del progetto di monitoraggio, che alla presenza del coordinatore dei corsi di studio di Ingegneria Civile dell’ateneo perugino Massimiliano Gioffrè, dell’ingegner Gianluca Fagotti, collaudatore all’epoca della conclusione dei lavori di consolidamento della torre per conto del Servizio Controllo Costruzioni della Provincia di Perugia, e degli studenti del corso di laurea in Ingegneria Edile e Architettura, ha illustrato le modalità di funzionamento del sistema di controllo installato sulla torre. A venire costantemente monitorata da strumenti speciali installati a 32 metri sono l’inclinazione della torre, che alla sommità dei 38 metri di altezza raggiunge gli 87 centimetri rispetto alla verticale equivalenti a circa un grado, e i movimenti determinati dai fattori ambientali, quali l’attività sismica, rilevata da una stazione sismografica installata al di sotto del piano di calpestio all’ingresso, la temperatura e l’umidità. Tutte le informazioni sono gestite da un sistema di acquisizione dei dati con lettura in remoto, che viene controllato dai ricercatori di Ingegneria Geotecnica del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’ateneo perugino. “Per noi è stato un motivo di grande soddisfazione sostenere questo progetto – ha sottolineato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello Italo Cesarotti – perché ci permette di manifestare attraverso un’esperienza scientifica interessantissima la nostra attenzione e il nostro affetto per i monumenti della città”. Al primo step del progetto il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia farà seguire una ulteriore proposta di sviluppo, che verrà presentata all’amministrazione comunale con l’obiettivo di integrare l’attuale monitoraggio attraverso estensimetri che misurino l’allontanamento della torre dal palazzo vescovile, accelerometri per la rilevazione dei movimenti alla sommità della struttura e la copertura dell’intera superficie del monumento con fibre ottiche, cui è interessata anche l’Enea per monitorare punto per punto la muratura.

Città di Castello/Umbertide
30/05/2017 16:21
Redazione
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