Cambiano anche le celebrazioni liturgiche della Chiesa nell'epoca delle ristrettezze dovute al coronavirus, e anche la Diocesi di Gubbio alla vigilia di una festa importante e sentita da tutta la comunità, come la ricorrenza della Canonizzazione del Patrono, S.Ubaldo, deve adeguarsi. A partire dalle norme di massima dettate dal decreto governativo che limitano alcune azioni nell'ambito della stessa liturgia domenicale e nella catechesi: niente scambio della pace, acquasantiere vuote, rito della comunione con ostia in mano, e distanza tra i banchi della chiesa rispettosa delle disposizioni del Governo.
L'attenzione della comunità eugubina è però rivolta a domenica 8 marzo quando si rinnova la tradizionale processione sul monte Ingino e la celebrazione in Basilica per la Canonizzazione di S.Ubaldo, avvenuta il 5 marzo 1192. Confermate entrambe, si svolgeranno però tenendo conto delle precauzioni imposte per ogni iniziativa pubblica. Tanto che dalla Diocesi e dal Com per il proprio Patrono - ha dichiarato a TRG il Vescovo - ma sappiamo anche che stiamo attraverso una situazione eccezionale che richiede responsabilità da parte di tutti. Per questo è importante il contributo di TRG con questa preziosa diretta, e al tempo stesso chi vorrà partecipare personalmente in chiesa potrà farlo ma rispettando le disposizioni previste per le manifestazioni pubbliche, quindi con un numero di presenze ridotto all' interno della chiesa, e con la possibilità di assistere comunque dal chiostro esterno con altoparlanti predisposti per l'occasione".
Se le preoccupazioni di questi giorni, in generale, sono rivolte al crescendo di contagi, la mente inevitabilmente si sposta anche all'orizzonte delle prossime settimane. Che per la Chiesa significano i riti della Pasqua ad aprile e per la comunità eugubina, le feste di maggio. Lo stesso presule non nasconde le proprie preoccupazioni: "Non sappiamo cosa ci aspetti dopo il 15 marzo, anche se crediamo che alcune disposizioni saranno prorogate. Il nostro pensiero va ai riti pasquali e poi al mese di maggio, ma crediamo che tutti insieme responsabilmente sapremo affrontare questo momento prendendo le decisioni più opportune. Ciò che è importante è che non siano state escluse le celebrazioni: credo che soprattutto in questo momento, la preghiera rappresenti un riferimento importante per la nostra comunità".
Intanto è di queste ore la notizia che da stasera viene interrotta anche la tradizione del canto del Miserere per le vie della città di Gubbio, che per due sere a settimane i due cori, del Cristo e della Madonna, intonavano da qui alla settimana Santa. La Confraternita di santa Croce ha condiviso la decisione con i responsabili dei due cori, in attesa che nelle prossime settimane la situazione possa tornare alla normalità.
Gubbio/Gualdo Tadino
08/03/2020 07:17
Redazione