Finanziamenti per imprese nell'area ex Merloni: da Gubbio nessun progetto

Era appena la settimana scorsa quando il consigliere regionale Andrea Smacchi aveva sollecitato la Giunta regionale sui finanziamenti dei progetti di sviluppo delle imprese dell'area ex Merloni: “Vanno finanziate tutte le domande pervenute per la misura di sostegno alle piccole e medie imprese (l'azione è la 3.1.1. della legge apposita) che metteva sul piatto tre milioni di euro complessivi per investimenti singoli di almeno 100mila euro”. Una mozione con cui l'esponente eugubino del Pd ha esortato l'esecutivo regionale a garantire con un altro milione di euro “la copertura finanziaria di tutte le domande ammesse attraverso lo stanziamento”.  Delle 24 domande presentate nei termini previsti infatti, ben sette risultano essere ammesse ma non finanziate per carenza di fondi. Progetti che hanno raccolto punteggi molto alti, a dimostrazione dell’alto valore imprenditoriale ed economico. “Nello spirito di solidarietà e sussidiarietà che ha animato la Regione in questi anni difficili per la fascia appenninica – ha spiegato ancora Smacchi – è necessario dunque un ulteriore sforzo, per produrre il massimo risultato possibile per un territorio in difficoltà a causa della crisi dell’elettrodomestico, della ceramica e dell’edilizia”.  Per la cronaca l’area ex Merloni comprende 17 comuni, è interessata da otto misure di sostegno all'impresa tra regionali e nazionali. Il piano cui si riferisce il consigliere Pd prevedeva circa 28 milioni di euro e mirava a stimolare il maggior numero di investimenti, per creare occupazione e crescita. Ma ecco che la sorpresa spunta fuori analizzando una ad una le domande: le richieste inoltrate in base alla legge 181, la cui fase operativa è gestita da Invitalia, sono state complessivamente 23 perinvestimenti complessivi di 118,5 milioni e un’occupazione programmata di 559 persone. Il problema è che la maggior parte delle 23 progettualità prodotte (e anche di quelle finanziate) proviene da Assisi, Spello, Foligno, Bastia, Bevagna e Petrignano. Sulle 23 richieste avanzate appena 3, appartengono all'area tradizionalmente considerata più toccata dalla crisi del comparto elettrodomestici: una fa capo alla Tagina di Gualdo Tadino, l'altra alla gualdese Concetti spa, infine un altro progetto proviene dall'area di Fossato di Vico (con la Supercanali). Tutti e tre finanziati. Ma sono appena tre proposte di sviluppo economico sulle 23 totali: un dato eloquente di come neanche la crisi riesca a vivacizzare una certa imprenditorialità del tessuto produttivo del comprensorio e in particolare dell'area eugubina, che è investita negativamente dai riflessi della crisi occupazionale del colosso Merloni ma che non riesce ad esprimere neanche un progetto, un'idea, o una proposta di sviluppo che aspiri ad essere finanziata dalla legge 181. Una realtà che forse preoccupa molto più del milione che manca all'appello e che comunque, una volta messo a bilancio da Palazzo Donini, consentirebbe di sostenere anche i 7 progetti rimasti fuori dal circuito di contributi: due di Foligno, due di Trevi, uno di Assisi, Valtopina, Spello e Valfabbrica.