Gualdo Tadino. La Comunanza agraria Appennino gualdese: "Pronti a chiedere i danni "

"La proroga della concessione Rocchetta? Un'implosione delle istituzioni. La richiesta dei danni? Se c'è la possibilità di farli pagare personalmente li richiederemo". A Gualdo Tadino è la presidente della Comunanza agraria Appennino Gualdese Nadia Monacelli ( a sinistra nella foto ) a parlare nel giorno in cui vengono resi noti i dettagli della sentenza del tribunale di Roma, sezione usi civici, che ha riconosciuto in capo alla Comunanza agraria la proprietà di 2100 ettari di montagna gualdese, da Vaccara a Rigali, e si riserva di decidere su altri 400 ettari in zona marchigiana nel versante che dalla Chiavellara scende verso Cancelli di Fabriano. Accanto al presidente, i membri del cda e l'avvocato Maria Rita Fiorelli che ha assistito la Comunanza in giudizio. In attesa di capire se e in che modo il Comune di Gualdo Tadino, a cui il giudice ha tolto, perchè illegittimamente detenuta dal 1977 in poi, la proprietà della montagna vorrà ricorrere in giudizio, la Comunanza Agraria progetta i passi futuri. Questa sentenza sarà portata al Tar dove l'ente montano ha già presentato ricorso contro la proroga della concessione di acque minerali a Rocchetta spa; quindi si proseguirà con una richiesta di accesso agli atti alla Regione perchè vengano consegnati i verbali della conferenza dei servizi relativa alla concessione Rocchetta e il progetto presentato da questa azienda al Comune. L'obiettivo è quello di mettere in discussione l'intero atto di proroga dato dalla Regione in primis perchè l'area è a tutti gli effetti privata, quindi perchè la stessa procedura adottata contravviene leggi regionali ed europee. Contravviene, secondo la Comunanza, la legge regionale sulle concessioni di acque minerali: essendo stata autorizzata una nuova linea di imbottigliamento denominata Serrasanta, essa non poteva essere inserita nel medesimo atto di proroga della concessione Rocchetta perchè trattasi di una concessione nuova, legata ad acque di tipologia differente, dunque richiedente un iter autorizzativo suo. La proroga contravviene, secondo la Comunanza, alle leggi europee perchè di fatto è la stessa legge regionale che la norma a cozzare contro esse: si rinnova ipso facto senza aprire bandi di evidenza pubblica, chiamando a partecipare altre aziende. Questo sul piano strettamente giuririco, ma è inevitabile che oggi ci siano state anche dichiarazioni sul piano squisitamente morale. " Mi sarei aspettata che la presidente della Regione Marini mi avesse già contattata - ha dichiarato Nadia Monacelli - per capire insieme a noi quali erano i passi da affrontare da qui in avanti". Stoccata dura ai sindacati che avevano bacchettato la Comunanza per il percorso intrapreso in giudizio: " Non siamo contro il lavoro - ha detto Monacelli - nè contro i lavoratori, ma ci siamo mai chiesti se questa montagna poteva portarepiù posti di lavoro di quelli ottenuti da Rocchetta? E poi ritengo vergognoso il loro attacco: noi ci muoviamo ricorrendo alla legge perchè la legge è la base di uno stato di diritto"