Integrazione, coesione e divertimento con il pallone tra i piedi. Questi i punti cardini di “Bambini senza Confini”, il progetto che l'associazione Oasi di pace di Padre Ibrahim Faltas, presidente onorario della Onlus, da anni oramai porta avanti con grande entusiasmo. Motore dell'iniziativa il sorriso e la felicità di una ventina di ragazzi palestinesi ed egiziani, che anche quest'anno saranno ospiti dei centri di allenamento dell'Hellas Verona, società calcistica neopromossa in Serie A e che da anni assieme a “Oasi di Pace” contribuisce nel dare l’opportunità a questi piccoli calciatori in erba di vivere un’esperienza ludico-formativa lontana da territori devastati dalla guerra, dove giocare a calcio rappresenta sempre meno la normalità e sempre più l'eccezione. E il preludio del progetto “Bambini senza Confini 2019” è partito proprio da Gubbio, con padre Faltas, che svolge il ruolo di direttore delle scuole francescane di Gerusalemme e responsabile per la Custodia di Terra Santa dei rapporti tra Israele e Palestina, capace di recentemente contribuire alla firma del patto di amicizia tra Gubbio e Betlemme vivendo poi da spettatore anche la Festa dei Ceri, rimanendo così affascinato da lanciare la proposta di organizzare una Festa dei Ceri a Gerusalemme come segno di pace in una terra da troppo tempo martoriata dai conflitti. Per questo i bambini, 12 palestinesi e 6 egiziani, hanno iniziato il loro tour italiano proprio da Gubbio, con un triangolare di calcio con alcuni pari età italiani dopo una visita alla città e la presentazione dell'iniziativa in Comune, dove era presente anche il neo rettore dell'Università di Perugia Maurizio Oliviero che sostiene in prima linea il progetto. E per l'occasione Padre Faltas ha donato una targa al sindaco di Gubbio Stirati proprio per avvalorare ulteriormente il connubio con la Città sempre nel segno della pace e dell'integrazione