La Pasqua rischia di essere saltata. Fino a fine aprile quasi solo disdette. E non solo di turisti stranieri. A rischio anche appuntamenti convegnistici, meeting, che per ovvi motivi di sicurezza potrebbero essere annullati o nella migliore delle ipotesi, posticipati.
Continua a rivelarsi sempre più pesante l'effetto coronavirus sull'ampio comparto turistico e dell'accoglienza, in Umbria come anche nell'area più marginale ma non certo secondaria dell'Alto Chiascio. Le disdette piovono e a pesare sui numeri – ancora non ufficiali – sono soprattutto quei viaggi di gruppo o comitiva che proprio per esigenze di sicurezza, sono i primi ad essere messi in discussione.
Un quadro che rischia di diventare ben più allarmante di quello sanitario, e soprattutto di non fornire agli operatori un orizzonte certo su cui programmare la propria stagione. Al momento la linea di confine è quella di fine aprile. A salvarsi forse solo le nicchie minori, come ad esempio quella dei pellegrini, che anche in periodi difficili come il post sisma, hanno visto crescere i propri numeri.
E proprio ieri a Gubbio il sindaco Stirati e l'assessore comunale al Turismo Nello Oderisi Fiorucci si è incontrato con gli operatori alberghieri e dell'accoglienza, raccogliendo timori e preoccupazioni alla luce di tante disdette. Uniche note positive da un lato la possibilità che il last minute potrebbe aiutare a recuperare in parte gli attuali buchi, Inoltre, altro elemento di fiducia, è che soprattutto nelle disdette di gruppi emerge comunque la volontà di tornare; in molti casi, dunque, è un semplice rinvio, dettato dalla paura contingente, magari con un posticipo al periodo autunnale.
Il Comune ora sta vagliando possibili interventi soprattutto di carattere fiscale, che però da soli non bastano a tenere in salute un settore a cui sta mancando l'ossigeno. In particolare le associazioni presenti all'incontro – da Confcommercio a Federalberghi, da Confindustria alberghi alla triade degli eventi, Host, Iridium e La Medusa – sembra avanzato la richiesta di una proroga con congrua riduzione almeno nel primo semestre della Tari e della tassa di occupazione suolo pubblico, nonché un intervento sull'Imu e lo slittamento dell’imposta di soggiorno. Di sicuro Fiorucci riconvocherà la Consulta del Turismo entro le prossime 2 settimane, anche se il messaggio fondamentale è quello di tenere duro e possibilmente evitare il rinvio delle manifestazioni. A Gubbio, ad esempio tra due settimane, torna Ventomania, il festival internazionale degli aquilonisti, che conferma a pieno il suo format.
Gubbio/Gualdo Tadino
04/03/2020 08:42
Redazione