Due personaggi diversi, ma a loro modo figli di una generazione indimenticabile per Gubbio e per la Festa dei Ceri.
Se ne sono andati in questi giorni e il lutto colpisce tutta la vasta compagine ceraiola.
Parliamo di Giampiero Battistelli, per tutti Piero de Mommo (nella foto), ed Enzo Menichelli, che tutti chiamavano "Enzino".
Piero de Mommo è stato un punto di riferimento nel borgo di sant'Agostino, che era il suo quartiere, e per il cero di Sant'Ubaldo. Abile sarto, la sua bottega era anche un ritrovo per tanti amici e conoscenti. Grande tifoso del Gubbio, ha riversato però nel suo cero, Sant'Ubaldo, gran parte delle sue energie. E' stato dal 1971 al 1974 Presidente della Famiglia, che anzi, proprio sotto la sua presidenza, il 1 luglio 1974, è stata legalmente costituita. Sempre sotto la sua presidenza venne organizzato il primo veglione dei santubaldari. Ma è stato anche un valido ceraiolo, distintosi nella muta della Statua; i più però lo ricordano per avere cercato di dare, in anni pionieristici, un'organizzazione precisa e puntigliosa alle varie mute "estemporanee". Famoso il suo quaderno, dove annotava pregi e difetti dei vari pezzi. La sua passione non lo abbandona nemmeno ora, dato che ha voluto essere vestito, per il suo ultimo viaggio, con la divisa da ceraiolo. Lascia la moglie Marisa e tre figli, Patrizia, Lucia e Andrea. I funerali si svolgeranno domani alla chiesa di Sant'Agostino alle ore 14.30.
Enzo Menichelli se ne è andato nella notte tra venerdì e sabato nella sua abitazione di via Ansidei per un malore. Eugubino verace e appassionato della propria città, era ceraiolo santantoniaro. Per tanti anni era stato validissimo ceppo nella muta di Mijarini e quindi della terza girata. Amava la sua città in modo forte e discreto, senza voler mai apparire anche quando si faceva interprete di un sentore diffuso e promuoveva iniziative a favore di un monumento o di una memoria storica. Nella sua abitazione è stato ritrovato il bozzetto della statua di San Francesco e il Lupo realizzata e tuttora presente a fianco della chiesa - di cui era stato promotore. Aveva contribuito al restauro e al recupero di alcuni elementi architettonici del centro storico, che "vigilava" quotidianamente con passeggiate cadenzate da tappe consuete presso amici e conoscenti. All'apparenza introverso, era in realtà custode di un legame con la città viscerale. E grande passione era quella ceraiola: immancabile la sua presenza negli appuntamenti più importanti, anche recentemente alle celebrazioni del 17 gennaio. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio alla chiesa di San Giovanni alle 14.30.
Gubbio/Gualdo Tadino
26/01/2016 15:43
Redazione