E' intervenuto con un collegamento via Skype con il difensore del Gubbio Enrico Zanoni, al momento nella sua abitazione eugubina ma nativo di Treviglio, cresciuto nel settore giovanile dell'Atalanta e che ha amici e familiari nel cremonese, precisamente nel piccolo paesino di Agnadello: "Nel mio paese i contagiati sono stati circa 15 e la situazione è abbastanza controllata - dichiara Zanoni - ma il virus ha colpito profondamente la località di Pandino, a dieci minuti da Agnadello, dove purtroppo è venuto a mancare anche il presidente della squadra dove ho militato da ragazzino prima di spostarmi a Bergamo. La situazione resta altamente critica in tutta la regione Lombardia: un mio amico di famiglia è infermiere nell'ospedale di Crema - prosegue Zanoni - dove tra l'altro è stato allestito un nosocomio da campo provvisorio, che mi diceva che purtroppo la necessità è quella di scegliere chi assistere e chi no, vista la moltitudine di contagiati e la mancanza di reparti di terapia intensiva, privilegiando i più giovani rispetto alle persone in su con l'età." . Parlando invece di calcio, per quanto è possibile in questo momento: "Prima della pausa eravamo in un gran momento, il migliore della stazione per noi, eravamo in forma e avevamo trovato le giuste quadrature e le distanze giuste tra i reparti, una notevole alchimia di squadra in sintesi nelle due fasi. Riprende tra qualche settimana significherebbe come tornare ad Agosto, rifare una mini preparazione per riacquisire il ritmo partita e cominciare, di fatto, un altro campionato. Oggi parlare di calcio credo sia abbastanza superficiale: conta la salute e vincere prima possibile la partita contro il virus, poi si penserà al resto. Saluto tutti i tifosi rossoblù: non so quando potremo rivederci allo stadio, non in tempi brevi credo ma spero quanto prima di tornare in campo con la maglia del Gubbio ed esultare ancora tante volte insieme"