Gubbio protagonista con il suo Rinascimento in Serbia

Il Gonfalone del Corpus Domini (nella foto), il Badalone del Coro di San Domenico e l’esperienza della replica dello Studiolo di Federico da Montrefeltro rappresenteranno il territorio umbro nell’evento espositivo che si terrà nella primavera del 2013 a Novi Sad organizzato dal Patto Territoriale Appennino Centrale Nell’ambito della cooperazione bilaterale Italia-Serbia, il Patto Territoriale Appennino Centrale realizzerà, nella Regione autonoma della Vojvodina (Serbia) nel periodo dal 19 aprile al 19 giugno 2013, una serie di eventi incentrati sull’eredità dell’Umanesimo e del Rinascimento nel vasto territorio dell’Appennino tra Marche, Umbria, Toscana e Romagna. Tra gli eventi è prevista una mostra che vedrà come protagonisti, per la parte umbra, alcune eccellenze che il Patto ha già promosso in diverse occasioni. In particolare il Gonfalone del Corpus Domini il cui restauro è stato cofinanziato dal Patto Territoriale, la cui attribuzione è tutt’ora questione aperta, e la replica dello Studiolo di Gubbio finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, la cui presentazione in anteprima mondiale a Tokyo è stata curata e realizzata dal Patto stesso. La terza opera, che rappresenterà il territorio eugubino nell’evento, è il Badalone del Coro di San Domenico già esposto a Washington in occasione delle celebrazioni colombiane del 1992. “Questa nuova esposizione del Gonfalone può essere l’occasione per riaccendere l’interesse degli studiosi e degli esperti per un approfondimento sulla paternità dell’opera, anche attraverso ricerche negli archivi feltreschi del ‘500 di Urbino”. La mostra, a contenuto scientifico – divulgativo, oltre all’esposizione del Gonfalone e del Badalone, illustrerà le tecniche e la sapienza utilizzate dagli esperti restauratori locali per il loro recupero e restauro. È prevista inoltre una sezione dedicata all’esperienza della replica dello Studiolo attraverso l’utilizzo di materiale multimediale e pannelli esplicativi che ripercorrono la storia dell’originale e della sua replica per mano dei capaci ebanisti eugubini. La mostra è completata da una sezione dedicata ai territori marchigiani del Montefeltro e alle ceramiche di Urbino e di Casteldurante (Urbania). "Questi eventi fanno parte della strategia del Patto Territoriale dell’Appennino Centrale finalizzata alla caratterizzazione di ogni tipo di offerta espressa dal territorio in termini di valorizzazione e promozione delle espressioni artistiche e culturali in un’ottica non solo di riscoperta della sua eredità storica ma anche del suo riposizionamento all’interno della rete di eccellenze del nostro paese. Fondamentale in questo senso la consolidata collaborazione con il territorio ed in particolare con la Diocesi di Gubbio che ha prestato le opere e con il Maggio Eugubino”.