E’ tornato visibile dopo settimane di lavori, nascosto dietro impalcature e teloni. Eccolo, come appare oggi, il monumento simbolo di Piazza 40 Martiri, dopo i lavori di restauro, ancora non del tutto terminati. Era l'alba del 1900. Lui aveva preso posto lì, al centro di quella che fu Piazza Vittorio Emanuele. Silenzioso, ma imponente. Statua di bronzo, su un basamento di pietra chiara, torre alle spalle. Dalla mente del celebre artista perugino Cagianelli. Vantò l'inaugurazione del re Vittorio Emanuele III. Il Fante, con lo sguardo sempre fisso su mutamenti e progressi di un secolo, ha finito per incorporarseli. Da qui, l'azione del Rotary Club che aveva pensato alla progettazione dell’intervento di restauro e messa in sicurezza. Progetto donato gratuitamente al Comune di Gubbio, grazie anche alla collaborazione dell'architetto Augusto Solano, socio Rotary, ed al consigliere comunale Gabriele Cerbella che aveva portato la questione in consiglio. Il monumento stava cadendo a pezzi: la mano della statua, pendente da giorni, era stata messa appena in salvo grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco, che videro bene di rimuoverla del tutto, per poi risaldarla correttamente. Punto più danneggiato dell'opera - questa la spiegazione dell'Architetto Solano - era il paramento lapidario, struttura non molto potente perché composta da pietre compromesse dal passare del tempo. Così l’intervento di sostituzione e di sabbiatura, a carico del Comune. E poi la manutenzione anche per la targa in bronzo, contenente il bollettino della prima guerra mondiale, affissa nella parte posteriore del monumento. Il progetto, spiega sempre l'architetto Solano, non è ancora giunto a conclusione: l'attesa è rivolta alla ricostruzione della cima della torre. Ancora in corso, inoltre, il lavoro per rimuovere i graffiti dalla base del monumento. In previsione, ecco un altro progetto “in difesa” del Fante, contro il corso d'acqua che tende verso la struttura: saranno costruiti dei marciapiedi sulla stessa cromatura dell'opera, con tanto di opportune illuminazioni. Ed il Rotary ha anche realizzato una pubblicazione - approfondimento nata dalle ricerche del professor Cece insieme all'architetto Solano, per valorizzare il lato storico e antropologico del monumento e della piazza in cui si trova.
Gubbio/Gualdo Tadino
07/03/2012 16:48
Redazione