Una sala affollata da oltre 350 presenti ed emozioni vive e palpitanti quelle vissute al Centro Servizi S.Spirito di Gubbio ieri sera per la presentazione del libro "Nel segno dei padri - la storia di Guglielmina e Peter", di Giacomo Marinelli Andreoli, edito da Marsilio.
Una storia legata a doppio filo al passato e al presente della comunità eugubina, sconosciuta a tanti finora, ma con un antefatto ben noto, come l'eccidio dei 40 martiri, i civili eugubini fucilati il 22 giugno 1944 dai nazisti come rappresaglia dell'uccisione dell'ufficiale medico tedesco Kurt Staudacher.
E l'amicizia epistolare nata quasi casualmente tra il figlio di Kurt, Peter e la figlia di uno dei civili fucilati, Guglielmina Roncigli, è il motivo saliente del racconto, basato sul rapporto epistolare tra i due, per altro coetanei (entrambi nati nel 1943 e dunque rimasti orfani a solo 1 anno di vita), sbocciato nel 2004.
A condurre la presentazione il giornalista Gianluca Sannipoli - a sua volta autore di pubblicazioni e video dedicati alla vicenda dei 40 Martiri - e insieme all'autore ha presenziato Franca Vantaggi, figlia di Guglielmina Roncigli e anch'ella protagonista, dopo la scomparsa prematura della madre nel febbraio 2012, di un ulteriore gesto di amicizia e riconciliazione con la famiglia tedesca degli Staudacher.
Nel corso della serata sono stati proiettati due video, la prima intervista dell'autore a Guglielmina Roncigli nel giugno 2004, a pochi giorni da quello che sarebbe stato il suo unico incontro di persona con Peter Staudacher al cimitero militare di Pomezia, e l'intervista allo stesso Staudacher realizzata in Germania 3 anni fa. Proiettate anche foto e documenti inediti che testimoniano della vicenda, tra cui le fotografie di Vittorio Roncigli e dei due soldati tedeschi vittime della sparatoria al Bar Nafissi da cui scaturì la tremenda rappresaglia.
Tanti i momenti di emozione e partecipazione del pubblico, scanditi anche dalle riflessioni del sindaco di Gubbio, Filippo Stirati, che ha sottolineato come questa vicenda "non riscrive la storia, ma apre un nuovo capitolo nella lettura di come la comunità eugubina è chiamata a tramandare la memoria di quei fatti alle niove generazioni, attraverso un limpido esempio di riconciliazione, con un messaggio di straordinaria attualità". Emozionanti anche le parole del Vescovo di Gubbio, Ceccobelli, che si è detto dispiaciuto di non aver conosciuto in tempo Guglielmina Roncigli "per lo spessore di questa donna che ha custodito questa storia con grande dignità" e ha rivelato di essere stato proprio ieri al Mausoleo spinto dal desiderio di rivedere quel luogo "sotto una luce nuova, grazie a questa storia e a questo libro". Significativo anche l'intervento di Laura Tomarelli presidente dell'Associazione Famiglie dei 40 Martiri che nel ricordare la figura di Guglielmina Roncigli (primo presidente, per 9 anni, del sodalizio) ha evidenziato come dalla storia si staglino le figure di tre donne straordinarie: Guglilemina, la figlia Franca e Ursula, la moglie di Peter, che un ruolo determinante ha avuto nel persuadere il marito a lasciare una traccia della sua presenza a Gubbio quando nel 2003 venne nel corso di un soggiorno turistico, senza sapere dell'esistenza dell'eccidio dei 40 Martiri (aveva vissuto in Germania est e ogni notizia relativa a quanto accaduto in guerra era stata di fatto "bandita"). Da quella traccia poi Guglielmina tenacemente sarebbe risalita a Peter, scrivendogli per prima e dando il là alla storia epistolare.
Tra i contributi nel corso della serata, gli interventi dei giornalisti Francobaldo Chiocci e Giuseppe Castellini e dello studio prof. Giancarlo Pellegrini, autore del libro "Una strage archiviata" - dedicato all'eccidio eugubino - che ha lanciato la proposta al sindaco di invitare la famiglia Staudacher a Gubbio per il prossimo 22 giugno, soprattutto in considerazione dell'invito ufficiale già inoltrato al Quirinale per avere la presenza del Capo dello Stato in occasione delle cerimonie di commemorazione dei 40 Martiri.
Gubbio/Gualdo Tadino
20/02/2017 17:42
Redazione