Si è spento all'alba di questa mattina Don Angelo Maria Fanucci, uomo di chiesa, ma anche di tante battaglie civili e sociali. Nato nel 1938 a Scheggia-Pascelupo e cresciuto con il padre Adamo, la madre e i fratelli nel piccolo Alimentari e ferramenta, Don Angelo divenuto sacerdote si è sempre schierato per il sostegno di chi si trovava in difficoltà. A partire dagli anni '70 entra a far parte della Comunità di Capodarco di cui diventa presidente e che egli stesso definiva "sintesi più convincente di Spiritualità". Protagonista e fondatore dell'esperienza legata al Movimento Studenti Eugubini che ha formato intere generazioni di giovani. La nota di cordoglio del Sindaco Filippo Stirati per la scomparsa di Don Angelo Fanucci: “Oggi è un giorno di grande dolore, mio e di tutta la città, che con don Angelo perde un riferimento per intere generazioni: l’esperienza di San Girolamo ha cambiato tutti coloro che ne hanno fatto parte, e ha consegnato a ciascuno di noi una visione altra del mondo, del cristianesimo, della politica e del modo di guardare agli ultimi della terra”. Il sindaco ha continuato "Don Angelo era portatore di un messaggio dirompente che includeva in nome degli ultimi, dei diversi, dei segregati. Capace di indicarci una chiesa diversa, un modo differente di stare nel mondo cristiano, fatto di grande apertura e capacità di evitare sottigliezze astratte che rischiavano di dividere anziché di unire, don Angelo è stato per me il riferimento di quell’idea di politica al servizio delle persone e dei più deboli che ho cercato sempre di perseguire. Mancherà a me e a tutta la città, che spero saprà portare avanti i suoi tanti insegnamenti”. Si unisce al ricordo di Stirati, anche il consigliere comunale già sindaco di Gubbio Orfeo Goracci: “Sei stato un leader, un riferimento culturale e di vita per almeno due generazioni. Ci hai fatto crescere con principi e valori sempre validi stando con gli ultimi, i diseredati, i più deboli. Ti abbiamo apprezzato e voluto bene in tanti. [...] Non so se potrò partecipare per darti l’ultimo saluto, intanto, con le lacrime agli occhi, ti dico: ciao "pretaccio", buon cammino, ti sia lieve la terra".
Gubbio/Gualdo Tadino
03/11/2020 09:16
Redazione