Procedimento archiviato perchè la "notizia di reato risulta infondata".
Così il Gip sull'indagine a carico del sindaco di Gubbio Filippo Stirati, raggiunto nel novembre 2018 da un avviso di garanzia per violazione delle norme ambientali nella gestione della discarica di Colognola.
Insieme a lui erano finiti nell'inchiesta il dirigente del servizio ambiente Raffaele Santini, il tecnico assistente di discarica Enrico Minelli e due tecnici della Cooprogetti Fabio Valter Filippetti e Luigino Capponi.La Procura contestava allora di non aver messo in atto idonei provvedimenti atti ad evitare infiltrazioni di percolato nelle acque sotterranee come rilevato dalle analisi del Noe condotte tra il 2016 e 2017.
La posizione di Stirati, che sin da subito si era detto sereno e certo del suo operato, è stata stralciata dall'inchiesta e definitivamente archiviata:"Ringrazio chi mi è stato vicino e la mia maggioranza. Sono fiducioso sul fatto che anche la posizione dei dirigenti comunali e dei tecnici esterni sarà chiarita e si risolverà nel migliore dei modi. Sono certo che hanno ben operato".
Il sindaco in questa occasione ha voluto ricordare come l'archiviazione sia una notizia importante per tanti sindaci che si trovano oggi ad affrontare indagini della Procura dove non si distingue l'aspetto del ruolo politico, di indirizzo, svolto da un primo cittadino, da quello prettamente tecnico che non gli compete.
Ha elencato quanto fatto dalla sua amministrazione comunale in tema di rifiuti, dall'innalzamento della raccolta differenziata, ai lavori di consolidamento presso la discarica di Colognola, sollevando il dubbio che l'esposto fatto dai cittadini in Procura, avvio dell'inchiesta in questione, sia stato ispirato più da pregiudizio politico che da oggettive situazioni di di criticità. Colognola ad oggi, ha spiegato il vice sindaco Alessia Tasso, è una discarica ancora aperta in via di saturazione; 6 mila i metri cubi residui, dove vengono conferiti scarti della lavorazione della Rsu provenienti da Gesenu. In un futuro quanto mai prossimo dovrà essere chiusa e riambientata: 2 milioni e mezzo di euro sono necessari subito per la chiusura, 300 mila euro l'anno per 30 anni per la gestione post mortem. Si tratta di soldi che il Comune non ha. " Questa discarica – ha detto il sindaco Stirati – deve rientrare nel circuito delle discariche regionali, della sua chiusura la Regione deve farsene carico ". E' questo il primo braccio di ferro Stirati – Tesei che si appresta ad essere combattuto in questo 2020.
( ndr. intervista a Filippo Stirati stasera nel tg di Trg ore 19,30 , replica alle 20.20 )
Gubbio/Gualdo Tadino
08/01/2020 13:30
Redazione