Dovrà tornare a riunirsi una o addirittura altre due volte il Consiglio comunale di Gubbio per decidere sull'incompatibilità sopraggiunta di Orfeo Goracci, dal ruolo di consigliere comunale. Il tutto per un contenzioso legale dell'ex sindaco nei confronti dell’ente a cui ha avanzato richiesta di un risarcimento di 18mila euro per spese legali sostenute nell’ambito dell’inchiesta Trust, dopo il proscioglimento di alcuni capi d’imputazione per i quali era stato rinviato a giudizio insieme a ex politici, amministratori e dipendenti comunali nella nota vicenda apertasi il 14 febbraio 2012. Un contenzioso che, come spiegato prima dal presidente dell'assise eugubina Stefano Ceccarelli, e poi con alcune puntualizzazioni dal segretario comunale Stefania Bianchi, è nato dal momento che il Comune ha inteso opporsi alla richiesta di risarcimento di Goracci, incaricando l'avv. Rosimini con una delibera. Da qui entra in campo l’articolo 63 del Testo unico degli enti locali secondo cui “non può ricoprire la carica di consigliere comunale colui che ha lite pendente, di carattere civile o amministrativo, con il Comune”.
Tra le condizioni di incompatibilità, come spiegato da Ceccarelli, non solo deve esserci contenzioso, ma la causa di incompatibilità non deve essere riconducibile direttamente all'esercizio del proprio mandato. Un punto dirimente sul quale intanto il Consiglio comunale è stato chiamato al voto per approfondire. E l'assise, dopo un ampio dibattito, aperto proprio da Goracci – che ha illustrato le proprie ragioni, richiamando al rischio di un precedente pericoloso, e al tempo stesso paventando un voto politico per escluderlo da Palazzo Pretorio – è proseguito con interventi in serie di Stirati, Biancarelli, Baldinelli, Zaccagni, Pascolini e Rughi, che hanno ognuno dal proprio punto di vista, escluso che si possa trattare di un voto politico, riservandosi la necessità di approfondire e capire e dunque annunciando il voto favorevole a proseguire l'iter per dichiarare l'incompatibilità.
Il voto favorevole è stato unanime, con Goracci che ha annunciato di non partecipare per motivi di opportunità. Entro 10 giorni potrà fare le sue deduzioni, che saranno vagliate in una nuova seduta del consiglio comunale. Se l'iter proseguirà ancora, permanendo le cause di incompatibilità e ritenendosi insufficienti le controdeduzioni di Goracci, il Consiglio comunale dovrà riunirsi una terza volta per dichiarare la decadenza. Il tutto dovrebbe comunque avvenire entro la fine di febbraio. La segretaria comunale ha precisato che la corretta costituzione dell'organo deve essere garantita non solo al momento del suo insediamento ma anche durante i 5 anni di mandato. L'atto dunque è ineludibile sul piano tecnico, con una procedura che garantisce il contraddittorio.
La seduta pomeridiana si era aperta con le comunicazioni del Sindaco inerenti da un lato l'incontro di sabato scorso con le altre amministrazioni del comprensorio, su vari temi intorno ai quali fare quadrato nei confronti della Regione, in primis la sanità ma anche in tema ambientale, sulla vicenda richiamata da un quotidiano regionale, della possibilità che la Regione possa decidere di completare il Piano rifiuti prevedendo l'utilizzo del CSS, combustibile secondario derivati dai rifiuti secchi, per evitare il collasso delle discariche previsto entro i prossimi anni. Tra le ipotesi degli impianti da utilizzare, anche i cementifici eugubini, ipotesi sulla quale Stirati ha ribadito la propria contrarietà, unitamente a Goracci di Gubbio libera e Salciarini del M5S.
Un tema sul quale, con i dovuti approfondimenti, che non si limitino a qualche pillola di quotidiano, si tornerà certamente a parlare nelle prossime settimane.
Gubbio/Gualdo Tadino
30/01/2020 19:00
Redazione