Il Comune di Gubbio è tra quelli che in Umbria hanno la pressione della fiscalità comunale più bassa. Lo certificano la Cna Umbria e il Centro studi Sintesi nella ricerca “Il quadro della fiscalità locale nei principali Comuni dell’Umbria”, pubblicato in questi giorni. I dati raccolti e analizzati dall’associazione di categoria degli artigiani sono relativi ai 20 principali Comuni della regione e confermano l’ottimo lavoro svolto dall’amministrazione guidata dal sindaco Filippo Stirati, a cominciare dalle scelte introdotte dall’assessore al Bilancio, Giordano Mancini. L’addizionale comunale Irpef ha una media regionale dello 0,75% e ci sono solo tre comuni sotto la media: Assisi, Gubbio e Foligno. Poi, Umbertide, Todi, Gubbio e Foligno hanno optato per modulare il prelievo seguendo gli scaglioni di reddito dell’Irpef nazionale. E a Gubbio è prevista l’esenzione fino a 12 mila euro (soglia che è fra le più alte dell’Umbria). Per quanto riguarda Imu e Tasi (Imposta municipale unica e Tariffa sui servizi indivisibili), la media regionale è calcolata a 10,4 per mille. A Gubbio, il valore è del 10,1 per mille, tra i più bassi dell’Umbria. La ricerca Cna offre anche alcuni esempi concreti. Un laboratorio artigiano in Umbria paga in media 610 euro annui di Imu e Tasi, mentre a Gubbio questo valore scende a 594 euro, tra i più bassi della regione e seguito solo da due Comuni. Gubbio è sotto la media regionale anche per gli opifici. In generale, su Imu e Tasi la pressione fiscale a Gubbio è invariata tra il 2015 e il 2019. Nei 20 Comuni umbri considerati, il gettito medio della Tari (Tassa sui rifiuti) è pari a 221 euro per abitante. Oscillano dai 131 euro pro-capite di Gubbio - che è il più basso dell’Umbria - ai 287 euro di Perugia. In questo quadro, fa notare la Cna, rispetto al 2010 i Comuni umbri hanno perso in media il 57% dei trasferimenti statali. La media nazionale del calo è del 53%, quella eugubina è addirittura -59%. E quest’ultimo dato non fa che confermare il buon governo dell’amministrazione Stirati che è riuscita a migliorare il livello qualitativo dei servizi, senza aumentare tariffe e imposte comunali, ma anzi rimanendo ai livelli più bassi di pressione fiscale locale in Umbria. E continuando a portare avanti progetti e realizzazioni per città e territorio.