L'Umbria torna in zona arancione, seppur rafforzata? A dare un'anticipazione nel corso dell'aggiornamento settimanale sull'emergenza Covid l'assessore alla salute regionale Luca Coletto: “Siamo in fase di valutazione e entro la giornata di domani verrà emessa la nuova ordinanza – ha detto Coletto – che disporrà se mantenere la zona rossa per la Provincia di Perugia o passare all’arancione potenziato per l'intera regione. Serve estrema prudenza ed attenzione, perché sappiamo quanto ci è costato gestire per primi le varianti brasiliana e inglese e quanto è costato alla popolazione”.
Così il CTS regionale sarebbe al vaglio di passare dall'attuale zona rossa ad una arancione potenziata da specifiche misure in entrambe le province. Questo mentre sul portale dell'Agenas - Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – l'Umbria resti di gran lunga la maglia nera tra le regioni che superano la soglia critica del 30% dei posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid con una percentuale di saturazione del 57%. Ciò per far capire che non bisogna attendersi grandi cambiamenti sulle restrizioni e sulla bilancia della cabina di regia per l'emergenza pende anche la riapertura degli asili nido e delle scuole delle infanzia, mentre resterebbero in dad elementari, medie e superiori.
Gli esperti del nucleo epidemiologico hanno evidenziato come la curva dei contagi sia in flessione, a testimonianza dell'efficacia delle misure restrittive nonostante la diffusione delle varianti con il parametro RT sceso sotto l'uno in Umbria mentre è in risalita nel resto d'Italia. In flessione anche l'incidenza di nuovi casi a Perugia mentre resta stabile nel Ternano. Coletto ha quindi confermato come i cluster nei nosocomi siano difatto azzerati e ha ribadito come la Regione abbia ulteriormente inoltrato richiesta scritta al ministro Speranza per avere 50mila vaccini aggiuntivi, sottolinenado come le cure domiciliari e gli anticorpi monoclonali, quest'ultimi approvati da Aifa, siano focali a integrazione della profilassi.
Quindi il commisario Massimo D'Angelo ha espresso in cifre e percentuali la presenza delle varianti notifivcando come circolino sia nel perugino che nel ternano, dove però vista la bassa incidenza il contact tracing si è rivelato assai più efficace. Rimarcato come in alcune aree, Perugino in primis, ci sia ad oggi la presenza di sole varianti che ha sostituito in toto il Covid canonico mentre per quanto concerne un caso di variante Sudafricana riscontrato ad un abruzzese residente ad Avezzano che avrebbe transitato per l'Umbria D'Angelo ha assicurato che, come per qualsiasi caso positivo, la Regione garantisce assoluta precisione su spostamenti e contatti.