E' stato lo stesso sindaco Filippo Stirati ad illutsratre, stamane in conferenza stampa, il documento politico che l'associazione Liberi e Democratici ha inviato al segretario nazionale del Pd Matteo Renzi, a quello regionale e provinciale Leonelli e Rossi chiedendo di analizzare approfonditamente quanto accanduto a Gubbio in casa Pd.
“Abbiamo salvato il centro sinistra” ha detto Stirati commentando il risultato elettorale delle amministrative di maggio c di gran parte degli storici e giovani attivisti.
“dobbiamo aprire un approfindimento serio in vista degli appuntamenti elettorali con la Provincia e con la Regione. Non si può fare quadrato senza prima aver fatto i conti sulle resposnabilità e sui meccanismi di quanto accaduto a Gubbio – ha detto Stirati, aggiungendo – Noi saremo discriminanti quando saremo chiamati a decidere l'assetto della nuova Provincia.....non ci si potrà cercare solo per questo senza prima aver avuto risposte inequivocabili dagli organi ufficiali del Pd nazionale ed umbro. Pretendiamo chiarezza politica!
Noi di Liberi e Democratici con gli alleati di governo contuinueremo a lavorare per la città rispettano il nostro impegno elettorale e la nostra filosofia ma vogliamo che il Pd faccia chiarezza”.
Ecco alcuni stralci delle due pagine di documento: “Ha Gubbio ha vinto il centro sinistra ed un progetto innovatico di buon politica. Nel voto amministrativo gli eugubini hanno però bocciato il gruppo dirigente del Pd.
Le vicende poltico amministrative che hanno portato Gubbio al commissariamento imponevano una severa autocritica. Grazie ad una maggioranza congressuale ottenuta attraverso un tesseramento gonfiato in modo anomali, questo gruppo dirigente si è presentato con una candidatura a sindaco non elaborata e discussa nella sostanza, chiusa all'idea di autentiche primarie di coalizione.
Come non chiedersi la ragione per cui attorno alla candidatura di Stirati, iscritto e militante Pd, nata da cittadini, si andava coagulando sia il mondo civico e militanti storici del Pd?
“Liberi e Democratici” sono oggi la prima forza della città. Il progetto costruito assieme a Scelgo Gubbio, Psi e Sel ha saputo interpretare l'esigenza di cambiare pagina. A Gubbio si è riaffacciata un'esperienza politica dal sapore antico eppure innovativa fatta di incontri nelle piazze, sul territorio, con gruppi di lavoro tematici.
Che sia questo il Pd dei nostri sogni?
Il progetto, ovviamente, riguarda anche movimenti e soggetti politici diversi dal Pd e non intendiamo rinunciare a questo ricco ed articolato patrimonio di persone.
Nel nostro senso ci sono però numerosissimi militanti ed elettori del Pd che avvertono come nodo politico ineludibile il rapporto con il Pd di Gubbio e dell'Umbria.
Noi chiediamo un giudizio politico chiaro su quanto accaduto nella nostra città e sullo scenario che ne è scaturito.
E' offensiovo ed urticante leggere sui giornali l'accostamento degli esiti elettorali di Perugia e Spoleto a quello di Gubbio.
Cosa ne pensa il gruppo dirigente del pd umbro?
Riflette sulla singolare costituzione del gruppo misto nel consiglio comunale da parte di Ennio Palazzari, candidato ufficiale del Pd?
Come si inquadra in questo contensto la cooptazione nella direzione regionale del partito di Sara Cardoni?
Se si ritiene indispendabile il nostro contributo alla definizione del nuovo assetto della Provincia, lo è altrettanto il riconoscimento politico nei nostri confronti. Noi non siamo contro il Pd, siamo per un nuovo Pd ed in vista di questo obiettivo abbiamo realizzato un interessante laboratorio politico.
Obiettivo irrinunciabile è quello che nella vita del partito ci siano regole chiare per il tesseramento, vera apertura nei confronti della società civile, percorsi certi e verificabili nella costruzione dei programmi, dei gruppi dirigenti e delle candidature.
A Gubbio non si sono scontrati due pezzi di nomenklatura o due clan politici in lotta per le investiture e per il potere. C’è stata una vicenda originale, politicamente esemplare e corroborante. Chiediamo che non la si liquidi con una sorta di “silenzio assenso”, glissando, sminuendo e affidando al tempo un qualche compromissorio pasticcio. È una prospettiva che non ci interessa.
Il segretario del PD di Gubbio (dimissionario?) ha ribadito, senza un minimo cenno di autocritica, la validità di un progetto che i cittadini hanno vistosamente respinto! La commissione di garanzia del PD eugubino è stata l’unica voce che abbia ammesso il grave scollamento determinatosi fra le scelte del PD locale e l’opinione pubblica. Dopo le bellicose intenzioni di espulsione manifestate da uno dei suoi membri all’indirizzo di coloro che, da dirigenti ed iscritti del PD, hanno partecipato al percorso di “Liberi e Democratici”, è almeno una ragionevole quanto scontata presa d’atto. Chi tuttavia compie scelte profondamente sbagliate e non riesce a sintonizzarsi con lo stato d’animo e le aspettative di una comunità, deve prenderne onestamente atto con dimissioni reali. A Gubbio qualunque tentativo di ricostruire un confronto fra tutti i militanti del PD contempla necessariamente l’azzeramento della situazione attuale ed il commissariamento dell’organismo politico.
Ci attendiamo, con assoluta tempestività, risposte inequivocabili dagli organi ufficiali del PD nazionale ed umbro!”
Gubbio/Gualdo Tadino
19/07/2014 13:51
Redazione