Un incanto di note, melodie e canto che riesce a trasportare lo spettatore in un vortice magico ed onirico. Questo e molto altro è stato “Belcanto, da Monteverdi a Puccini”, concerto lirico ospitato dalla Sala Refettorio della Biblioteca Sperelliana e promosso dalla Bottega di Euterpe, laboratorio musicale in rete affiliato alla Fondazione Mazzatinti, e organizzato dal professor Lucio Vinciotti. Uno spettacolo unico per un'arte antica ma sempre attuale e suggestiva e a catalizzare lo spettatore con l’esecuzione dal vivo di Arie e duetti d’opera sono stati il soprano Lucia Casagrande Raffi, il mezzosoprano Elisabetta Pallucchi e il controtenore Michele Gjoka, accompagnati al pianoforte dal maestro Ettore Maria del Romano e con il soprano Valeria Fratini accompagnata al pianoforte da Giulia Gambini. Narrata una storia tradotta in musica che parte proprio dall'origine della lirica, risalente a circa a 400 anni, quando durante la corrente Rinascimentale, un gruppo di artisti decisero di fondere la musica, la danza, la poesia, il teatro e la pittura in una forma d'arte unitaria. E la prima grande opera di successo, ancor oggi eseguita ed enormemente apprezzata, fu "l'Orfeo" di Claudio Monteverdi, anno 1609, basata sulla leggenda classica di Orfeo ed Euridice. Monteverdi fece di fatto da apripista ad un genere che divenne in breve tempo la musica più ambita ed amata di quei tempi. E il concerto ha voluto così scandire anche l'evoluzione dell'opera nel corso degli anni, passando dall'anglo-tedesco Georg Friedrich Händel, uno dei principali compositori dell'età Barocca, l'indimenticato Gioachino Rossini, autore del celebre "Barbiere di Siviglia", il francese Danile Auber, a cui oggi è intitolata la strada che porta all'Operà di Parigi, vera e propria Mecca del genere a livello planetario. In rassegna a “Belcanto” anche le arie del bergamasco Gaetano Donizetti, tra i più rinomati operisti del 800' ed autore dell'"Elisir d'Amore", quelle del parigino Camille Saint-Saëns come la trasposizione lirica dell'episodio biblico tra Sansone e Dalila senza ovviamente dimenticare Giuseppe Verdi, forse il compositore più famoso e rilevante di ogni epoca, autore di capolavori eterni come "Va Pensiero", "Nabucco" e la trilogia popolare formata da "Rigoletto", "Il Trovatore" e "La Traviata", fino ad arrivare al franco- tedesco Jacques Offenbach, padre dell'operetta moderna per chiudere con un'altra istituzione assoluta del calibro di Giacomo Puccini, vissuto tra fine 800' ed inizio 900', entrato a pieno diritto nell'immortalità artistica per aver composto tra le altre la "Boheme", "Tosca", "Madame Butterfly" e "Turandot". Per questo la Sala refettorio della Sperelliana ha vissuto un'escalation fascinosa ed estramente appassionante, per un vero e proprio “Belcanto” quanto mai apprezzato dal nutrito pubblico che ha assistito alla kermesse
Gubbio/Gualdo Tadino
30/04/2019 19:39
Redazione