Omicidio Varesina: nuova versione di Bigotti, oggi il Riesame decide sulla custodia cautelare

Nuovi sviluppi legati alla morte di Anna Maria Cenciarini, la 55enne di Città di Castello uccisa nella sua abitazione di Varesina lo scorso 28 dicembre. Come noto, i sospetti degli inquirenti sono tutti nei confronti del figlio, Federico Bigotti di 21 anni, che dopo l'arresto con l'accusa di omicidio volontario aggravato, dal carcere ora fornisce attraverso i suoi legali, un'altra versione dei fatti: la madre sarebbe stata già a terra, praticamente morta, ma al suo tentativo di intervenire e soccorrerla, si era rivoltata e avrebbe cercato di colpire anche lui. Per il Gip Carla Giangamboni si tratta di una strategia "lucidamente predisposta e finalizzata ad accreditare una versione dei fatti in cui Federico stesso era vittima di un eccesso di follia della madre". Oggi è attesa la decisione del Tribunale del Riesame sulla richiesta dei suoi legali, gli avvocato Bochicchio e Areni, di scarcerazione e conversione della custodia in arresti domiciliari. Intanto escono fuori le prime intercettazioni effettuate dai carabinieri che hanno sistemato alcune cimici nell'auto del marito della povera Anna Maria. Da queste risulterebbe chiaro che sia il fratello maggiore Christian ed anche il padre Antonio hanno subito pensato che la tesi del suicidio era molto fantasiosa. Tuttavia Antonio Bigotti ha subito detto che non vuole abbandorare il proprio figlio attualmente in carcere. Nel frattempo, dopo l'appello del vescovo di Città di Castello Domenico Cancian, altre associazioni starebbero per attivarsi in iniziative per una raccolta di fondi che possa aiutare la famiglia Bigotti, dal punto di vista economico, viste le notevoli spese alla quale andra' incontro.