Un filmato dell'Istituto Luce datato 27 maggio 1932 racconta di un palio che per secoli ha rappresentato e rappresenta tuttora una delle tradizioni fondanti della città di Gubbio, almeno da quel 1461 quando il primo documento narra di Battista Sforza , moglie del Duca di Montefeltro, che andò in Piazza Grande a vedere balestrare il palio in onore del patrono Sant'Ubaldo. In realtà il palio era certamente conteso dagli anni precedenti e forse, afferma lo storico Fabrizio Cece, di sfide con lo scopo di allenamento per una compagine che comunque era di armigeri, ce ne sono sempre state da quel 1217 quando un documento, conservato all'archivio di Stato, parla per la prima volta di "balestrieri di Gubbio" .
A questa centenaria storia di armi la Società dei Balestrieri, guidata dal presidente Marcello Cerbella, dedica un lavoro di studio e ricerca che confluirà in due pubblicazioni curate da Fabrizio Cece, con la collaborazione di Patrizia Biscarini, Tonino e Raffaella Menichetti . Il primo volume, 200 pagine circa, uscirà a novembre di quest'anno, forse in concomitanza con la giornata del balestriere, e sarà dedicato all'arma della balestra , alla sua nascita, al suo uso , partendo dalle carte eugubine che ne documentano la presenza dall'inizio del XIII secolo fino all'età dei Montefeltro. Il secondo volume, la cui uscita è attesa per la fine del 2019 , è invece dedicato al palio della Balestra, la epica sfida tra Gubbio e Sansepolcro raccontata attraverso i secoli, dal XV fino alla contemporaneità. Qui largo spazio sarà dato anche alla documentazione fotografica dall'Ottocento in poi , quando i Balestrieri di Gubbio hanno rappresentato la città nel mondo con le loro uscite. A disposizione degli storici una mole impressionante di materiale d'archivio che riporta, dall'Unità d'Italia ad oggi, anche tutti i balestrieri saliti sul banco in occasione del Palio in Piazza Grande .
Un'opera summa a cui già da mese il gruppo scientifico si è messo al lavoro con l'intento di documentare con le carte ciò che sono stati e cià che hanno ereditato i balestrieri di Gubbio , quelli che un incuriosito e propagandistico Istituto Luce nel 1932 additava anche per spregiudicatezza e prodezza nell'arte del balistrare.
Stasera intanto torna il Concerto del Palio alla sala ex refettorio di San Francesco, con l'Orchestra e il Coro sinfonico Amadeus, diretti dal maestro Marco Raimondi, mentre domani come ogni ultima domenica di maggio, si rinnova la sfida con la Società balestrieri di Sansepolcro a Piazza Grande, che vedrà la partenza del corteo storico dalle 16 e l'inizio della sfida in Piazza al suono del Campanone.
Gubbio/Gualdo Tadino
25/05/2018 08:34
Redazione