Nella mattinata di ieri 15 giugno 2020, i militari del N.O.E. e il personale dell’Arpa Umbria, dopo aver sentito - dall’interno degli uffici di via Pievaiola - il classico “ronzio” dello sbatter d’ali delle api ed avere constatato visivamente dall’esterno della struttura che da alcuni fori esistenti in una della travi di acciaio posta al primo vi era un “via vai” di api da miele, hanno fatto intervenire gli apicoltori specializzati della famiglia SFORNA di Perugia, iscritti nella lista nazionale recupero sciami e l’ASL Umbria. Sennonché, dopo avere eseguito un sopralluogo ed avere individuato l’alveare proprio all’interno di uno degli uffici del N.O.E. dei Carabinieri, è stato realizzato un ampio foro nella parete in cartongesso, riuscendo così a recuperare integralmente i sei “favi” che costituivano l’alveare, di recente realizzazione, composto da circa 20mila api con tanto di “ape regina” intenta a gestire le complesse attività. L’esperto apicoltore che ha proceduto al recupero - che durante le operazioni ha constatato la bontà e la docilità delle api - dopo aver riposto i favi all’interno di due arnie provvisorie, le ha portate presso la propria azienda, dove - dopo un periodo di “quarantena” finalizzato a verificare lo stato di salute - saranno trasferite in un’arnia definitiva in modo da fargli riprendere pienamente la loro attività.