Il Perugia lavora in vista della sfida di Benevento. Tutti a disposizione di Bucchi, che quindi può sfogliare la margherita delle soluzioni a disposizione per affrontare al meglio l'impegno contro una delle squadre rivelazioni della prima parte di campionato, ma reduce da due sconfitte negli ultimi due turni, entrambe in trasferta con Salernitana ed Entella. Una squadra quindi che vorrà riscattarsi di fronte al proprio pubblico, caldo e passionale come vuole la tradizione elle tifoserie del sud Italia, il Perugia però è chiamato a dare seguito alle quattro vittorie conquistate in altrettante gare, ecco pechè uscire con qualcosa nelle mani che non sia solo la prestazione rappresenterebbe un ottimo passo avanti, per una squadra che raffrontata al cammino fatto lo scorso anno, ha ben cinque punti in più al momento rispetto la gestione Bisoli. Nel frattempo è intervenuto il direttore sportivo Goretti che ha fatto un po' il punto sulla situazione in casa biancorossa. “Sicuramente nelle ultime partite abbiamo raccolto molto, anche a inizio campionato ci esprimevamo bene, ma non si riusciva a conquistare quanto seminavamo. Abbiamo giocato contro il Cittadella che ha dimostrato di giocare un buon calcio, sul Benevento c'è poco da dire visto il calciomercato portato avanti e la rosa importante che hanno costruito". La classifica? "Non la guardavamo un mese fa e non la guardiamo adesso. È troppo presto e le forze in campo non sono ancora definite. Sarà bene guardarla verso la fine del girone d'andata perché solo allora si potrà capire di più sui reali obiettivi delle varie squadre". E su Bucchi questo è il pensiero dell'ex mediano: "È un allenatore molto intelligente e in continua evoluzione, si adatta alle problematiche e difficoltà di una categoria come la Serie B nel migliore dei modi", complimenti che vengono rincarati anche dal team manager Gianluca Comotto: “Cristian ha un futuro luminoso davanti a se, ha idee chiare applica un bel gioco senza tralasciare la concretezza e soprattutto ha un vantaggio rispetto ad altri allenatori della categoria: è giovane, questo significa che può vantare una maggiore flessibilità mentalee comunica meglio con i giocatori avendo abbandonato da poco il ruolo di calciatore”.