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Perugia, inaugurato percorso espositivo sui 70 anni della Repubblica

Perugia, inaugurato un percorso espositivo celebrativo dei 70 anni della Repubblica. Evento del Comune di Perugia, della Fondazione CariPerugia arte e dell'Archivio di Stato. Coinvolti 4 Palazzi storici perugini.
Era il 2 giugno 1946 quando con un referendum a suffragio universale i cittadini italiani furono chiamati a scegliere tra Repubblica e Monarchia. Una data cruciale che, oltre a determinare uno stravolgimento dell’assetto dello Stato italiano, segna il raggiungimento di una sofferta conquista: la prima volta al voto delle donne. Sono trascorsi 70 anni. Il Comune di Perugia, l'Archivio di Stato di Perugia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Fondazione Cariperugia Arte, hanno voluto ricordate tale ricorrenza storica dal particolare valore civile, nonchè i cambiamenti che hanno caratterizzato la lotta politica nella democrazia italiana nell’arco di questi decenni, con un percorso espositivo che resterà aperto fino al prossimo 20 giugno che si sviluppa in quattro sedi: la Biblioteca Augusta, Palazzo dei Priori, Palazzo Graziani e Palazzo Baldeschi al Corso. Il progetto espositivo è stato inaugurato, alla presenza di Andrea Romizi, Sindaco di Perugia, Catiuscia Marini, Presidente Regione Umbria, Giampiero Bianconi e Carlo Colaiacovo, rispettivamente Presidente e Past President della Fondazione Cassa Risparmio Perugia, Raffaele Cannizzaro, Prefetto di Perugia, Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario MIBACT, Simona Vicari, Sottosegretario Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.   Dovendo scegliere un taglio, attraverso il progetto espositivo si è cercato di raccontare la storia della Repubblica italiana guardando soprattutto al modo in cui sono cambiate, nel corso di questi decenni, la propaganda dei partiti e la comunicazione politica, con i vecchi comizi che stanno cedendo sempre di più il passo alle piazze virtuali e ai social media. E lo si è fatto attraverso una raccolta di manifesti e volantini elettorali, documenti relativi alle votazioni, filmati delle tribune elettorali, registrazioni dei discorsi, giornali e riviste dell’epoca. Si può così vedere anche come nella storia della Repubblica italiana ci siano state anche delle fratture molto nette, come quella che nel 1993-1994 ha comportato la scomparsa dalla scena dei partiti storici che avevano contributo alla vita della Repubblica nei suoi primi cinquant’anni. Simbolo della libertà ritrovata per tutto il Paese, il 1946 è l’anno in cui con le elezioni comunali si ristabiliscono le amministrazioni comunali fino a quel momento rette da sindaci e giunte provvisori: “Il 7 aprile - ha ricordato il sindaco di Perugia Andrea Romizi nel suo intervento - segna per Perugia l’inizio di un’epoca nuova. Da quella tornata elettorale, caratterizzata per la prima volta da un effettivo suffragio universale maschile e femminile, scaturisce il primo Consiglio comunale liberamente eletto dopo il ventennio fascista. Un evento che oggi ci sembra scontato, ma che è stato una grande e sofferta conquista”. “Settanta anni della Repubblica italiana - è il messaggio della Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini - sono un lungo periodo storico, ma un tempo breve se si considera l’attualità della sua Carta Costituzionale perché ancora oggi sono intatti i sui valori fondativi. Da quel 2 giugno 1946 il popolo italiano si rese protagonista della storia e del progresso della nazione, attraverso una democrazia partecipata di cui sono stati significativi interpreti città e Territori. Nel 1970 nascono le Regioni che di quello spirito e di quella volontà si sono fatte portatrici e artefici. Fra queste la Regione Umbria che ha dato il proprio contributo alla vita della Repubblica italiana con uomini e donne che si sono distinti nelle istituzioni, nel mondo della cultura, dell’imprenditorialità. Un percorso di crescita e partecipazione ben documentato in questa mostra”. “Quest’appuntamento - ha sottolineato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Giampiero Bianconi - è anche l’occasione per un esame di autocoscienza collettivo, in una fase storica nella quale la democrazia italiana va mostrando alcune significative crepe. Basti pensare alla difficoltà a garantire un’effettiva protezione sociale a tutte quelle fasce sociali che sono state colpite, negli ultimi anni, dalla crisi economica. Si spiega così l’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio in questo interessante progetto, nel quale si è cercato di coinvolgere – per quanto possibile – l’intera città. Riteniamo infatti quest’appuntamento perfettamente in linea con la vocazione “sociale” che è da sempre alla base della nostra attività. L’esperienza di questi anni ci ha insegnato che c’è nella società, anche in quella umbra, un gran desiderio di conoscere, di scoprire e vedere cose nuove e originali, di discutere e di confrontarsi”. “Non è vero - ha aggiunto Carlo Colaiacovo, past president della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia - che la democrazia abbia vinto su scala globale. Sono ancora tanti gli angoli del mondo dove anche i diritti più basilari, a partire da quello di parola ed espressione, sono negati o vilipesi. E questa rappresenta una ragione di più per ricordare, anche se in modo sobrio e senza alcuna enfasi retorica, questa importante ricorrenza. A Perugia lo si è fatto, con la collaborazione di molte energie, a partire da quelle messe in campo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e dalla Fondazione Cariperugia Arte, seguendo un percorso originale e particolare che è rivolto al pubblico di ogni età, ma con un occhio di riguardo soprattutto per i più giovani. Molti ragazzi forse nemmeno conoscono certe sigle di partito. E forse non hanno nemmeno mai sentito parlare di certi personaggi, che invece suonano familiari alle generazioni più grandi”. Nel prendere la parola il Prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, ha voluto sottolineare “il valore altamente simbolico della mostra per il legame che crea, grazie alla preziosa e spesso inedita documentazione presentata, tra le nuove generazioni ed il periodo della ricostruzione, anche politica del paese, che, proprio nel 1946, ha vissuto alcune delle sue tappe fondamentali. Conoscere è il primo passo per comprendere e trarre insegnamento dal passato, coltivandone la memoria. Mi auguro che la visita a questa ragionata esposizione possa costituire proprio per i giovani un importante stimolo per rinnovare in loro il desiderio dell’impegno politico, come del resto accadde per coloro, molti dei quali giovanissimi, che nel dopoguerra contribuirono a gettare le basi del nuovo Stato democratico”. Come evidenziato dal direttore dell’Archivio di Stato, Giovanna Giubbini, per le elezioni del 1946 “la campagna elettorale fu completamente diversa rispetto al passato perché doveva raggiungere un pubblico maschile e femminile vasto e molto vario: furono sperimentate nuove forme di comunicazione”. A Palazzo dei Priori sono esposti foto, documenti provenienti dal Gabinetto di Prefettura e dall'archivio storico comunale di Perugia, da quello del CLN, Umbria, dall'archivio privato di Aldo Capitini e manifesti e volantini provenienti dagli archivi dei i partiti politici (PCI. DC. MSI) conservati presso l'Archivio di Stato di Perugia con la finalità “di ricreare il vivace clima politico della ripresa della vita democratica nel paese”, conclude Giubbini. IL PERCORSO Biblioteca Augusta – All’ingresso sono state collocate le due bandiere della Monarchia e della Repubblica, a simboleggiare il passaggio dalla prima alla seconda. Nella sala dedicata alla mostra sono esposti materiali che appartengono alle raccolte di periodici conservati nella biblioteca stessa, suddivise nelle 4 sezioni Suffragio universale e voto alle donne, Elezioni, Assemblea, Referendum istituzionale. Palazzo dei Priori – All’interno della sala del Grifo e del Leone è stato ricostruito un seggio elettorale con un’urna e si può visionare un interessante documento che riporta seggio per seggio i risultati delle votazioni del 1946 che offre una fotografia dettagliata del comportamento elettorale dei perugini al voto. Qui sono anche esposti anche foto, documenti provenienti dal Gabinetto di Prefettura e dall'archivio storico comunale di Perugia, da quello del CLN Umbria, dall'archivio privato di Aldo Capitini e manifesti e volantini provenienti dagli archivi dei i partiti politici (PCI. DC. MSI) conservati presso l'Archivio di Stato di Perugia. Palazzo Graziani – Al piano terra della sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, in Corso Vannucci, è stata esposta una selezione di manifesti elettorali provenienti dalla raccolta archivistica del Centro di documentazione dei partiti politici, dall’Archivio di Stato, dalla Fondazione Ugo Spirito e dalla Fondazione Istituto Gramsci. Largo spazio alla fantasia, sia va da quelli più impegnativi e seriosi a quelli più stravaganti, con immagini e frasi ad effetto studiate per conquistare il consenso degli elettori. Palazzo Baldeschi – Dopo aver percorso il corridoio d’ingresso si arriva in una sala dove vengono proiettati una serie di video forniti da Rai Teche e La7 che partono dagli anni ’60. Si possono così vedere ed ascoltare i discorsi elettorali di personaggi come Saragat, De Mita, Craxi, Berlinguer Almirante, Berlusconi, Bertinotti, Fini, Bossi, fino ai più recenti di Salvini e Di Maio. E ci sono anche vecchi filmati con grandi nomi del giornalismo, giovanissimi Indro Montanelli, Eugenio Scalfari, Miriam Mafai, Pietro Ottone impegnati nelle tribune elettorali e nel confronto con i politici. Una straordinaria testimonianza documentale di come la comunicazione politica si sia trasformata, e non poco, nell’arco di questi 70 anni.
Perugia
26/05/2016 09:16
Redazione
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