Ridisegnare la rete oncologica regionale, coprendo tutte le carenze e non solo quelle di oncologica medica: lettera congiunta di Rulli, Sidoni e Aristei

Non sono passate inosservate le critiche lanciate dal prof. Fausto Roila, coordinatore della rete oncologica regionale, in sede di audizione alla III Commissione di Palazzo Cesaroni: mancano risorse economiche e umane per garantire operatività piena e qualità di servizi in Umbria, sebbene la sanità del settore oncologico sia all'avanguardia. Un appello lanciato soprattutto al neo assessore regionale Coletto, che intanto ha risposto garantendo il rinnovo della convenzione per il Registro regionale dei tumori e l'abbassamento a 40 anni della soglia per la prevenzione dell'esame mammografico.

Ma non basta. A farlo capire gli altri responsabili del settore oncologico che hanno affidato ad una lettera, non priva di stilettate anche alla stampa regionale, nella quale si sottolinea che "occorre che, tutti insieme, si passi dalle parole ai fatti e si ridisegni la Rete oncologica regionale, non sulle carenze organizzative della sola Oncologia medica perugina, ma di tutte le strutture coinvolte che, forse, hanno carenze di personale e strumentazioni maggiori".

E' quanto sottolineano, in un comunicato congiunto, i professori Antonio Rulli (direttore della Chirurgia generale e oncologica di Perugia), Angelo Sidoni (Anatomia e Istologia patologica) e Cynthia Aristei (Radioterapia oncologica). "Dopo quello che abbiamo subito nel 2019 per lo scandalo della sanità è venuto il momento, per tutti - dicono - di rimboccarsi le maniche, parlare poco e costruire molto: assistenza di qualità, formazione dei giovani che potrebbero avere la possibilità di essere assunti prima del termine del Corso di specializzazione e, soprattutto ricerca. Il prof. Umberto Veronesi ripeteva sempre che ' si cura meglio dove si fa ricerca' ". "Operatori sanitari, docenti e politici - è detto ancora. fra l' altro, nel comunicato - dovrebbero loro stessi fare ' rete' . Questo è il messaggio che vogliamo inviare alla classe dirigente, politica e universitaria, come medici che tutti i giorni combattono per continuare ad offrire ai propri pazienti prestazioni di un elevato standard qualitativo".