Mercoledì 6 gennaio 2021 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha celebrato la Messa nella solennità dell’Epifania del Signore nel Duomo di Spoleto. Col presule hanno concelebrato: don Sem Fioretti, Vicario generale; don Bruno Molinari parroco della Cattedrale, di S. Gregorio e dei Santi Pietro e Paolo; padre Gregorio Cibwabwa Lwaba Mambezi, OAD, vicario parrocchiale di Santa Rita; mons. Luigi Piccioli, priore del Capitolo dei Canonici del Duomo; mons. Vincenzo Alimenti, canonico della Cattedrale. Il servizio all’altare è stato curato dai seminaristi diocesani e dai ministranti, coordinati dal cerimoniere arcivescovile don Pier Luigi Morlino. La liturgia è stata animata dalla corale diocesana diretta da Loretta Carlini; all’organo, Maurizio Torelli. Presenti i ragazzi, con i rispettivi genitori, della catechesi delle parrocchie del centro cittadino.
«L'Epifania – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia - è la festa del viaggio dell'uomo che cerca Dio e dell'uomo che, avendolo cercato e trovato, ancora lo cerca: è un pellegrinaggio che si compie con pazienza e con perseveranza, ricominciando ogni giorno in mezzo a tante difficoltà, lasciandosi guidare dal segno di una stella così da superare le indifferenze e le ostilità dell'ambiente che lo circonda. La storia dei Magi – ha proseguito mons. Boccardo - è anche quella di tutti gli uomini e le donne della terra che cercano Dio in Gesù Cristo, persone per le quali Gesù diventa norma di vita; nella loro ricerca essi sono perciò anche trasformati dalla luce divina in modo da diventare stella luminosa per altri nella notte del mondo. E noi impariamo che ripartire da Dio è l'esigenza prima, che occorre non stancarsi di cercarlo con insistenza e perseveranza, come la notte cerca l'aurora; significa vivere in sé e contagiare gli altri di una santa nostalgia del volto del Padre rivelatosi in Cristo Gesù. Come cristiani, con lo stile della nostra vita dobbiamo denunciare ai nostri contemporanei la miopia di personaggi che, al pari di Erode, si accontentano di ciò che è meno di Dio, di tutto quanto può diventare idolo. Perché Dio è infinitamente più grande del nostro cuore, delle nostre attese, delle nostre corte speranze!».
Al termine della Messa sono “giunti” in Duomo, dinanzi all’altare maggiore, i Magi: hanno consegnato ai ragazzi della catechesi un piccolo dono. Questo momento, a ricordo dei doni (oro, incenso e mirra) che questi Re fecero al Bambino Gesù, è stato organizzato dalle parrocchie del centro di Spoleto guidate da don Bruno Molinari e da don Pier Luigi Morlino.
Foligno/Spoleto
06/01/2021 13:52
Redazione