Andrà in onda questa sera alle ore 21, sull’emittente televisiva TRG (canale 11 del digitale terrestre) - ed in replica, domani venerdì 24 ottobre alle ore 14.30 (sul canale 11) e sabato 25 ottobre alle ore 21.00 (sul canale 211) - la lunga intervista, realizzata a cura di Michele Tanzi all’Alto Rappresentante in Italia del Governo Regionale del Kurdistan, Dott.ssa Rezan Kader.
Un colloquio durante il quale l’Ambasciatrice ripercorre, a partire dal 1988, la storia del proprio paese. Dalla liberazione dalla tirannia di Saddam Hussein e la nascita di un nuovo governo iracheno, in cui la regione del Kurdistan ha rappresentato l’asse portante, alla ufficializzazione della Rappresentanza del Kurdistan in Italia, con l’attuale sede a Roma, fino agli ultimi avvenimenti di questi giorni. “Studente liceale agli inizi degli anni ’80”, spiega, “ho partecipato alla resistenza curda all’interno del mio paese, come del resto tutti i miei familiari. Ho visto e conosciuto le prigioni di Saddam Hussein. Alla fine degli anni ’80, in conseguenza di ciò, ho dovuto abbandonare il mio paese e recarmi in Italia. Ho ottenuto l’asilo politico dopo sette anni, ma in Francia. Sono tornata in Italia, dove ho studiato e ho creato una famiglia, continuando sempre a lottare con determinazione per la mia patria, fino ad essere nominata Alto Rappresentante in Italia del Governo Regionale del Kurdistan”. La Dott.ssa Kader descrive dettagliatamente il ruolo ed i compiti della sua Rappresentanza in Italia, i rapporti con lo Stato italiano, i rapporti del Kurdistan con il Governo centrale iracheno e con gli stati confinanti, la situazione politico- economica del suo paese e la gestione da parte del Kurdistan iracheno della crisi generata dai terroristi dello Stato islamico. Si sofferma inoltre a lungo sul ruolo rivestito dall’Italia e dalla Santa Sede nell’attuale momento storico di questa Regione. “La Santa Sede”, spiega, “ha portato all’attenzione del mondo intero l’emergenza che sta vivendo il popolo curdo, e di questo ne sono grata. L’Italia è stata sempre un paese molto vicino alla causa curda. Ha partecipato alla ricostruzione del Kurdistan già dopo le distruzioni operate da Saddam Hussein. Oggi l’Italia ci appoggia, è il primo paese, è avrà un ruolo importante nella ricostruzione del Kurdistan, una terra che è economicamente molto ricca”. Attualmente il Kurdistan sta vivendo la tragedia dei profughi sotto l’assedio e le rappresaglie dei terroristi dell’Isis: “Più di 270.000 profughi siriani si trovano nel nostro paese, 8.000 famiglie cristiane sfollate sono state accolte in Kurdistan. Stiamo assistendo ad atti efferati, a crimini contro l’umanità che violano il pudore e la sacralità di donne e bambini inermi. Solo il coraggio dei Peshmerga, uomini e donne combattenti, ha finora contribuito ad evitare ulteriori massacri di civili innocenti. Ma questo da solo non basta.” E per l’emergenza profughi nel Kurdistan, l’Ambasciatrice ha lanciato una iniziativa di raccolta fondi. “Abbiamo aperto un conto corrente presso il Monte dei Paschi di Siena intestato a Governo Regionale del Kurdistan Iraq Raccolta Fondi Emergenza Kurdistan CB: IT37K0103003200000006231568, affinchè tutti possano contribuire a questa causa”. Una figura ed una donna determinata Rezan Kader, profondamente legata al proprio paese ed al proprio popolo, fortemente impegnata nella difesa dei diritti umani, e di tutte le etnie e religioni che da sempre sono presenti nella Regione del Kurdistan; portatrice, essa stessa, di un messaggio di pace per un paese mosaico di popoli e di religioni, in cui “la convivenza civile deve essere la prima ricchezza del popolo curdo”.
Città di Castello/Umbertide
23/10/2014 09:12
Redazione