E’ stato presentato ieri pomeriggio presso l’ex refettorio della Biblioteca Sperelliana “Stravolti da Cristo-Storie di vocazione”, il libro del giornalista ternano collaboratore di Avvenire Emanuele Lombardini, edito dalle Paoline. L’incontro, moderato dal giornalista di Tv 2000 Daniele Morini, con l’introduzione di suor Agnese Ceccarelli, responsabile della Pastorale diocesana per le Vocazioni, rientra nel ciclo di appuntamenti denominati “Vocabolario”, organizzati dalla Diocesi di Gubbio, in collaborazione con il gruppo umbro dell’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana).
Il libro, con la prefazione di monsignor Domenico Dal Molin, direttore dell’Ufficio per la Pastorale delle Vocazioni della Cei, racconta diciotto storie di vocazione “speciali”: sacerdoti, suore e frati che prima di rispondere alla Chiamata del Signore hanno avuto percorsi di vita tortuosi, complessi, talvolta anche lontani dalla Fede. Filo rosso che lega tutti i personaggi l’incontro, fisico o più mistico, con un testimone del messaggio salvifico di Cristo, capace di stravolgere la quotidianità e scardinare le certezze o presunte tali in modo così forte da portare i personaggi intervistati a cambiare completamente prospettiva ed abbracciare una vita al servizio del Signore, diventandone loro stessi testimoni per la quotidianità, talvolta passando anche per una iniziale conversione. Per molti, crocevia del cambio di vita è stata l’Umbria, culla della spiritualità francescana.
Un libro che – ha spiegato l’autore – si rivolge a tutti, ma che guarda con particolare attenzione ai giovani: “Perché di vocazione c’è sempre un gran bisogno di parlare soprattutto alle giovani generazioni, perché nonostante una spinta sempre più verso la secolarizzazione della società, la Fede e il messaggio di salvezza di Cristo sono assolutamente ancora attuali e perché la vocazione non è un fatto riservato a pochi eletti, ma è un fatto straordinario, destinato a persone ordinarie. Nessuno può dire “A me non succederà mai, perché non fa per me”: i protagonisti di questo libro, alcuni dei quali partivano da una sponda completamente opposta alla Fede, lo dimostrano”.
UNA STORIA EUGUBINA - Fra le storie raccontate, anche una eugubina, quella di suor Stefania Mazikova, figlia di un comunista ateo ma dissidente e fuggita dalla Cecoslovacchia del regime di Husak che le impediva di vivere appieno la sua Fede cattolica. L’incontro a Bratislava prima con Giovanni Paolo II e poi con l’unico gruppo di suore sopravvissuto al regime, maturano la sua scelta definitiva, quella di rispondere alla Chiamata e di farlo nel modo più netto, attraverso una consacrazione claustrale. Da Bratislava arriva in Italia prima con le Clarisse di Assisi e poi al Monastero della SS.Trinità a San Girolamo di Gubbio, dove si trova tuttora.
Gubbio/Gualdo Tadino
19/03/2016 09:26
Redazione