Ammonta a 104.630.114 di euro il debito di Umbria Mobilità accumulato in dieci anni e da ristrutturare nei dieci a venire. Per uscirne l'amministratore unico uscente, Ferruccio Bufaloni, ha elaborato un piano dettagliato con recupero crediti, vendita del patrimonio e parziale stralcio delle partite in piedi con le banche. A doverlo portare a termine, però, saranno i nuovi gestori che si trovano alle prese con un danno enorme. Per provare a saldarlo nel migliori dei modi, venerdì scorso si è dato il via anche ad un'Agenzia dei trasporti che promette di risparmiare otto milioni di euro l'anno per evitare l'aggressione delle banche. Umbria Mobilità dovrà risarcire gli istituti di credito per 46,5 milioni, i soci pubblici per 11 milioni alla Regione e 2,7 alla provincia di Perugia mentre i fornitori aspettano ancora 10,6 milioni. In aggiunta a questi altri debiti pari a 33,6 milioni, collegati alle partecipate. Proprio dalla Roma tpl, nella prima decade degli anni Duemila si crearono oltre 50 milioni di impegni mai sanati. I servizi svolti nel Lazio non sono mai stati pagati dalle istituzioni di riferimento ma venivano messi a bilancio e a sopperire erano le banche. Cinque i manager della gestione di allora su cui la Procura ha chiuso le indagini. Nel 2012 quando l'Um è entrata in crisi Regione e Provincia hanno fatto prestiti per 20 milioni e furono 45 gli amministratori pubblici indagati.Bufaloni con Santucci nel 2013 aveva già messo in piedi il primo piano di ristrutturazione con la cessione di bus e treni a Busitalia contenendo ulteriormente i costi per arrivare a ventun milioni in meno nell'ultimo anno.E ora fino al 2030 va rispettato il cronoprogramma per azzerare il debito. Ad oggi Busitalia non paga ad Umbria Mobilità gli affitti degli immobili situati in Umbria, Roma tpl e Cotri ed è importante riuscire a lavorare bene per far sì che il buco non si allarghi ancora.