Un'opera di Mastro Giorgio battuta all'asta a Firenze 430 mila euro

Potrebbe essere soprannominata d'ora in poi la "coppa" dei record. Non si parla di sport ma di arte, e in particolare di maiolica a lustro, l'arte straordinaria firmata da Mastro Giorgio Andreoli che è conosciuta in tutto il mondo e vanta pezzi nelle principali collezioni pubbliche internazionali. Ebbene un'opera di Mastro Giorgio Andreoli - una coppa raffigurante l'immagine di santa Marta - è stata battuta all'asta alla casa Pandolfini di Firenze alla quotazione record di 430 mila euro: si tratta della più alta quotazione per un'opera di ceramica rinascimentale. Il servizio e le immagini dell'opera sono andate in onda stasera nel Trg Sera delle 19.30 e in replica alle ore 20.20. La vicenda non ha avuto l'eco che aveva accompagnato 23 anni fa la sottoscrizione popolare per l'acquisto del piatto di Mastro Giorgio, “La caduta di Fetonte”, promossa dall'allora giunta comunale di Gubbio guidata da Paolo Barboni con tanto di delegazione eugubina a Londra presso Sotheby's, per un'opera che venne acquisita per oltre 240 milioni di vecchie lire. Altri tempi e altre cifre verrebbe da dire, considerando gli oltre 300 mila euro (che diventano 430 mila euro con i diritti d'asta) sborsati in questa circostanza: si tratta di una coppa lustrata da Mastro Giorgio Andreoli a Gubbio, datata 1526, ha 31 cm di diametro, è molto più grande e di più pregevole qualità di altre opere. Raffigura S.Marta che accompagna la giovane Maria Maddalena introducendola al Cristo – figurazione a tutto campo, ricavata con alcune varianti, da un'incisione di Marcantonio Raimondi, nota come la Madonna della Scala tratta da una composizione dopo la morte di Raffaello. L'aspetto interessante – secondo la lettura che ne dà l'esperto e studioso Ettore Sannipoli - è che la pittura della maiolica è stata curata da un artista della bottega di M.Giorgio, legato a Nicola da Urbino. Mastro Giorgio ne ha curato direttamente il lustro. Da decenni l'attenzione degli esperti era incentrata su questo splendido manufatto. Già nel 1967 – ricorda Sannipoli - il Times l'aveva definito come “un capolavoro del rinascimento italiano”. Non  è noto ovviamente l'acquirente – anche se da indiscrezioni l'opera sarebbe rimasta in Italia, sembra si tratti di un collezionista ligure. Insieme alla Coppa dei record, la casa d'asta aveva messo in vendita anche altre due opere di Mastro Giorgio di dimensione più ridotta e con valutazioni decisamente meno importanti. Ha avuto modo comunque di consolarsi la casa d'aste fiorentina, la più antica d'Italia, che in un'unica sessione di vendita ha totalizzato oltre 14 milioni di euro di aggiudicazione, il più alto risultato  mai riscontrato in una sessione di vendite all'asta.