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Venti strutture ricettive del Distretto dell'Appennino avranno il marchio del "turismo slow"

Venti strutture ricettive del Distretto dell'Appennino avranno il marchio del "turismo slow", il cui progetto è stato presentato a Gubbio nei giorni scorsi
Sono già una ventina le strutture ricettive e della ristorazione presenti nel territorio del Distretto dell’Appennino umbro-marchigiano pronte a essere certificate con il nuovo marchio del “turismo slow”. Il progetto del “Distretto della lentezza” è stato presentato lo scorso 3 ottobre a Gubbio, in occasione del forum “Il valore del tempo nell’esperienza turistica”, alla presenza dei rappresentanti dei 27 comuni, delle due comunità montane della provincia di Perugia, di quelle marchigiane di Ancona, Pesaro-Urbino e della fascia montana di Macerata, oltra alla numerosa partecipazione dei privati coinvolti nell’aggregazione di area vasta appenninica. «Il tema della lentezza - spiega Stefano Soglia dell’Università degli Studi di Siena - è un nuovo e diverso modello culturale di comporta mento che implica un cambiamento nel modo di concepire il consumo di beni e di servizi e quindi nel concetto di qualità della vita. La lentezza - intesa come ricerca della qualità dell’esperienza che permette di riappropriarsi di ritmi, di riscoprire territori e comunità locali - attribuisce in particolare al turismo una valenza innovativa sulla possibilità di caratterizzare l’esperienza turistica, non solo in base alla qualità del prodotto, ma piuttosto rispetto a modelli di comportamenti auto-diretti». Il progetto, elaborato dallo stesso Soglia e da Paola de Salvo dell’Università di Perugia, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha portato all’individuazione dei 43 requisiti generali sui quali vengono valutati gli operatori che offrono servizi “slow. Grazie all’affiancamento scientifico della società internazionale di certificazione Dekra, rappresentata da Davide Baroncini al forum di Gubbio, si è seguito un percorso metodologico che ha ora le caratteristiche di protocollo di certificazione, replicabile a tutti gli effetti anche in altri territori, a partire dai territori delle vicine Marche che fanno parte del Distretto dell’Appennino umbro-marchigiano. La classificazione della certificazione si chiama “Value for time” (cioè “Valore per il tempo”) e prevede tre livelli di “classe di lentezza”: i valori A (oro), B (argento) o C (bronzo), stabiliti in funzione del decrescere del punteggio assegnato alle singole strutture ricettive. Il percorso iniziato dall’Associazione culturale per lo sviluppo dell’Appennino umbro-marchigiano, presieduta dal fabrianese Piero Chiorri, prevede ora la costituzione di una cooperativa tra operatori della ricettività alberghiera, extra alberghiera e ristoratori che - in sinergia con i soggetti pubblici - possa dare sostanza e concretezza al “prodotto turistico del Distretto della lentezza”, proponendolo sui mercati nazionali e internazionali.
Gubbio/Gualdo Tadino
24/10/2014 18:41
Redazione
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