Concludere l’attuale fase di gestione dell’emergenza, sostenere il processo di ricostruzione post sisma e definire piani e programmi per la promozione e lo sviluppo socio economico dei territori colpiti dal terremoto del 2016: sono questi i filoni di azione che verranno sviluppati in maniera congiunta dalla Regione Umbria e dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria. E’ quanto prevede il documento d’intenti sottoscritto, oggi a Preci, alla presenza del sindaco della città Pietro Bellini, dalla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, dai segretari generali di Cisl Umbria, Ulderico Sbarra, Uil Umbria, Claudio Bendini, e Vincenzo Sgalla, Cgil Umbria. La sottoscrizione è avvenuta al termine dell’iniziativa “Ricostruire dopo il sisma”, promossa dalle organizzazioni sindacali in collaborazione con la Regione e il Comune di Preci. L’accordo, che tiene conto dei contributi emersi nel corso dell'incontro e dei contenuti del “Piano post–sisma 2016” quale piattaforma dell’iniziativa, stabilisce un comune percorso di azione. In particolare nel documento si concorda sulla necessità di elaborare e sottoscrivere un protocollo di intesa con gli attori della ricostruzione e dello sviluppo per un Masterplan per lo “Sviluppo dell’Area del Cratere post Sisma 2016”; di costituire una Cabina di regia per l’elaborazione di una visione comune per lo sviluppo e di determinare un modello condiviso di attuazione e monitoraggio delle azioni previste. Nel condividere i contenuti della relazione introduttiva dell'incontro e degli interventi che si sono succeduti, la presidente Marini ha sottolineato che “il documento di intenti sottoscritto oggi avvia un percorso di azione condiviso che dovrà concretizzarsi in strumenti operativi per far sì di poter entrare nella sostanza della ricostruzione con una modalità di lavoro comune, che impone un nuovo protagonismo di tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dai cittadini. Nel 2018 - ha aggiunto la presidente -, chiusa la fase dell'emergenza, daremo concretamente avvio alla ricostruzione”. Nel ricordare le scelte operate nell'immediatezza del terremoto, la presidente ha detto che “la prima decisione assunta è stata quella di non allontanare le persone dai luoghi dove vivevano per evitare lo spopolamento e poter così ricostruire su un tessuto sociale che fosse ancora vivo e presente nei luoghi di origine, con cittadini che avevano la volontà di proiettarsi con nuova energia verso il futuro, mantenendo le proprie radici. È stata una scelta che oggi giudico vincente e che ci consente di pensare ad una ricostruzione che, pur realizzata dove era, può avere una prospettiva nuova di rilancio e di sviluppo”.