Dopo il grande successo di “Battista Sforza, la donna e il potere”, l’ Associazioni Host con il sostegno dell’Associazione Culturale La Medusa, tornano a Palazzo Ducale.
Domani martedì 28 luglio, nuovo appuntamento tra storia e cibo, in questa occasione il focus sarà Federico e lo Studiolo, ne parleranno la direttrice di Palazzo Ducale Paola Mercurelli Salari con Federico Fioravanti, ideatore del Festival del Medioevo. Lo Studiolo di Gubbio, commissionato da Federico da Montefeltro tra il 1478 e il 1482, e ampiamente ispirato a quello di Urbino, è il cuore del Palazzo. È uno spazio riservato allo studio e alla meditazione, dove Federico ammette solo gli ospiti più importanti, per stupirli con la raffinatezza delle decorazioni intarsiate, disegnate da Francesco di Giorgio Martini e realizzate dal fiorentino Giuliano da Maiano. La pianta trapezoidale del piccolo ambiente ripropone in scala quella del cortile e ne ripete i rapporti proporzionali.
Nel Complesso programma iconografico dello Studiolo, originariamente costituito da pannelli intarsiati che rivestivano le pareti all’incirca per due terzi e da dipinti, precocemente dispersi, si rispecchia il panorama reale e simbolico della corte. Le immagini intarsiate propongono una sintesi della vita, degli interessi culturali, delle passioni del duca. Libri, strumenti musicali, elementi araldici, armature, astrolabi, oggetti per lo studio delle discipline scientifiche sono posti entro armadi prospetticamente studiati e resi con straordinario effetto illusionistico. Gran parte del lavoro è ultimato entro il 1482; solo il pannello a destra della finestra, che reca l’iscrizione G.BALDO.DX (Guidubaldo Dux), è sicuramente da ricondurre ad un momento immediatamente successivo. Al di sopra degli elementi lignei erano collocate delle tavole dipinte (probabilmente identificabili con il ciclo delle arti liberali attribuite a Giusto di Gand) già trasferite nel 1673 a Firenze per volere di Vittoria della Rovere, ultima discendente del casato e ormai Granduchessa di Toscana. Nel 1874 la famiglia Balducci di Gubbio, che aveva acquistato il Palazzo nel 1773 spogliandolo progressivamente dei suoi arredi, aliena per 6.000 lire tutto l’apparato decorativo dello Studiolo al principe Filippo Massimo Lancellotti per la sua villa di Frascati. Questi nel 1937 lo cede per 150.000 Lire ad Adolph Loewi, un antiquario ebreo che lo esporta in America e lo vende nel 1939 al Metropolitan Museum of Art di New York per 32.000 dollari. Nel 2001 la cittadinanza eugubina propone di far realizzare ai Minelli, noti maestri di legname della città, una replica dello Studiolo, qui collocata nel 2009. “Un nuovo appuntamento che rafforza il connubio tra cultura e cibo – sottolinea Gloria Pierini dell’Associazione Host – mettere in evidenza le eccellenze enogastronomiche, mission dell’Associazione, grande successo ha avuto la scorsa edizione con molti ospiti provenienti anche da altre città Umbre.” Dopo l’incontro culturale, seguirà sempre a Palazzo Ducale, una spettacolo di danza a cura della Scuola di Danza di Gubbio dal titolo “La sua luce, il suo Rinascimento”, poi ovviamente a seguire, la serata proseguirà ai Giardini Pensili, con gli chef della Gubbio Food Experience che allieteranno gli ospiti con appetizer dedicati alla cultura del cibo territoriale, il tema della parte degustazione sarà “Dal Semonte al Cordaro: alla riscoperta del dolcetto”, con degustazioni di vini curata da Giorgio Passamonti per l’Azienda agricola Semonte. Dunque un nuovo immancabile appuntamento, per informazioni e prenotazioni 0759271424
Gubbio/Gualdo Tadino
27/07/2020 10:47
Redazione