"Un'ultima parola la vorrei dire a colui che ha provocato la morte di Maura, 20 anni che si porta dentro il cuore il dramma di questa vicenda. Forse è qui in mezzo a noi. Ha ancora tempo per convertirsi e per chiedere perdono, è l'unica via per salvarsi e per piter un giorno anche lui entrare nel Regno e ritrovare l'amore del Padre".
Sono le parole del Vescovo di Gubbio Mario Ceccobelli in una gremita chiesa di San Francesco: a 20 anni dall'uccisione di Mauretta Fondacci, delitto rimasto senza firma e senza colpevole, la comunità eugubina si è ritrovata per onorare la memoria di una giovane la cui morte continua ad essere avvolta nel mistero. Era il 6 novembre 1997 quando la ragazza di Casamorcia, allora 31enne, venne trovata senza vita in una strada di campagna, nella zona di Loreto, freddata con un colpo di arma da fuoco mentre stava percorrendo a bordo di un'Opel Corsa la strada di campagna che collega la sua abitazione al negozio di pasta fresca di famiglia. Pochi chilometri lungo i quali Mauretta trovò inspiegabilmente la morte. Una morte assurda, senza un movente chiaro, senza una traccia reale. Le indagini furono dirette nei confronti di un giovane eugubino, prima arrestato e poi condannato in primo grado e successivamente assolto in appello e in Cassazione. Una vicenda che per anni tenne banco e che è rimasta tuttora irrisolta.
Ieri sera in tanti hanno preso parte alla celebrazione svoltasi alla chiesa di San Francesco, e officiata dal Vescovo Ceccobelli insieme al parroco don Armando Minelli e a don Cristoforo Pryzborowski, che a suo tempo fecero appello alla coscienza dell'assassino invitandolo a costituirsi, appello rimasto sempre senza esito. A 20 anni di distanza si attende ancora giustizia, e a 20 da quell'omicidio anche le parole di Ceccobelli richiamano la coscienza di chi si armò per togliere la vita alla ragazza.
Della vicenda si occupò negli anni scorsi anche la trasmissione Rai “Chi l'ha visto?” ma novità sostanziali non sono mai emerse.
Oggi il nome di Mauretta non solo è uno dei tanti delitti senza colpevole ma anche uno dei tantissimi casi di violenza sulle donne: per questo la famiglia di Mauretta ha voluto lanciare un appello attraverso il manifesto di questi giorni ad unirsi in preghiera in ricordo della giovane uccisa ma anche di tutte le donne vittime di violenza. Di cui Mauretta idealmente resta un'icona.
Gubbio/Gualdo Tadino
07/11/2017 16:25
Redazione