"Gubbio partecipa" si interroga sui futuri 3 centri commerciali

E' partito l'iter per la realizzazione di altri centri commerciali, a Gubbio, rispettivamente nelle zone del Crocefisso, via Perugina e S.Lazzaro. Nuovi investimenti e nuovi possibili posti di lavoro. Ma anche qualche interrogativo, avanzato dalla lista civica "Gubbio partecipa": "In questa situazione di gravissima crisi, come si fa a dire di no a nuovi posti di lavoro? - si chiede in apertura di una nota che però aggiunge - D' accordo, ma quale città ci consegnerà questa scelta? Proviamo a porci alcune domande: Dove troviamo nuovi clienti, quando già latitano nei centri commerciali presenti? I nuovi edifici sono figli di un piano regolatore pensato per 60-70 mila persone. Gubbio ha questo numero di abitanti? La città ha una vocazione turistica o commerciale? Turisti e ricchezza saranno la conseguenza di 12.000 m2 di centro commerciale a Fontecese? O saranno attratti con un centro storico pulito, vivo, pieno di artigianato di qualità, di eventi, di iniziative culturali, di enogastronomia, di percorsi turistici diversificati ( famiglie, pellegrini, insegnanti e scolaresche, etc ), in sinergia con Assisi ed altre città limitrofe o con agenzie culturali da richiamare e/o attrarre (esempio LUMSA)? Altre domande : ogni posto di lavoro creato quanti posti fa perdere da altre parti? Statistiche sul commercio propendono per il tre. Ci saranno appalti per milioni di euro con il consumo ( e non il riuso) di territorio pubblico! Bene!. A chi andranno ? Saranno altri posti di lavoro asseganti da privati (le varie Grandi Distribuzioni) su un bene pubblico (il territorio) che i contenitori già li avrebbe a sufficienza. Il grosso dei profitti sarà quindi per la grande distribuzione? Le sedi di queste società sono a Gubbio? E tali guadagni saranno spesi e reinvestiti in città? Nel nostro territorio, oltre al centro storico, esistono tante frazioni piccole comunità, vitali attorno ai centri di aggregazione naturali (CVA, associazioni, parrocchia e piccoli esercizi commerciali). La moltiplicazione di questi non luoghi non mina alle fondamenta le fragili strutture sociali ed economiche della nostra, ancora umana, comunità? Tutto questo crea vero sviluppo? Domande. Solo domande" conclude la nota di "Gubbio partecipa".