E' un comunicato articolato e non privo di spunti critici quello a cui il direttivo uscente dell'associazione “GubbioFaCentro” affida l'annuncio del proprio passo indietro. Non chiude l'associazione, che resta a disposizione della comunità come patrimonio sociale, commerciale e propositivo, ma escono di scena coloro che rappresentano il sodalizio, che da anni radunavano alcune decine di operatori del centro storico di Gubbio per operazioni di marketing e promozione della città, in sinergia con l'amministrazione comunale. Una sinergia, anche questa, messa in discussione dalla nota, a firma del direttivo, guidato finora dalla presidente Lucia Rossi, e nel cui consiglio facevano parte Patrizia Ramacci, Claudia Monacelli, David Barilari, Stefano Bedini, Anna Brunetti, Ilaria Baldinelli, Mauro Frenguellotti e Michele Mosca.
Parla di momento di riflessione, l'associazione Gubbio fa Centro, dopo tanti anni di attività, una riflessione da condividere pubblicamente, insieme alle dinamiche affrontate, e a tratti subite, durante l'ultimo percorso.
Già due anni fa erano venute alla luce criticità, sul finire del mandato di quello che poi è rimasto l'attuale Consiglio Direttivo. Per cercare di dare maggiore incisività all'azione del sodalizio, i componenti si sono avvalsi dell'aiuto di professionisti del settore che, condividendo in pieno lo spirito dell'associazione, potessero supportare azioni di marketing associativo, di promozione e rilancio.
E' così iniziato un percorso denso di progetti, iniziative, collaborazioni che, per loro stessa natura, non potevano prescindere da uno stretto rapporto di collaborazione con tanti attori della città: l'amministrazione, le altri associazioni, gli stessi associati di GubbioFaCentro. Ma è proprio qui che è emerso il nuovo corto circuito, come delineato dalla nota.
“Avevamo bisogno di un'amministrazione coraggiosa, coerente e capace di portare a compimento progetti siglati – scrive GubbioFaCentro riferendosi all'operazione di gratuità della prima ora di sosta nei parcheggi a pagamento, considerata sbilanciata a fronte della disponibilità degli operatori di fungere da polo informativo e logistico per i turisti. Altri progetti sono rimasti in sospeso (è il caso dell’affissione di targhe sull'appartenenza all'associazione rimasta senza esito da più di un anno) o altri sono stati bocciati senza contraddittorio – lamenta ancora GubbioFaCentro parlando del caso della mostra del tartufo 2019 in cui si richiedeva di affiancare il proprio progetto a quello scelto, così da offrire una migliore qualità data da specifiche competenze)
Anche la mancanza di dialogo con altre associazioni viene tirata in ballo: Ci è capitato di essere invitati a progettare su idee condivise e di trovarci al dunque da soli, scrive ancora GubbioFaCentro. Ma c'è anche autocritica, verso i propri associati, con riunioni quasi deserte e rarissime risposte ad ogni forma di comunicazione inviata. Potevamo fare di più e meglio – scrive il direttivo uscente concludendo di dover prendere atto che – è scritto testuale - sostenevamo un’idea non più coinvolgente ed appassionante. Un passo indietro destinato a lasciare una cicatrice nel rapporto tra esercenti e amministrazione comunale ma anche tra associazioni, per altro in una fase transitoria molto critica, dopo il periodo di chiusura da Covid e alla luce di una difficile ripartenza. Ora la palla passa all'amministrazione e all'assessore Fiorucci, che a partire dalla prossima riunione della Consulta sul turismo, potrà tirare le somme e fare chiarezza su questa uscita di scena di GubbioFaCentro.
Gubbio/Gualdo Tadino
25/08/2020 11:18
Redazione