Una sede permanente di lavoro, studio e approfondimento, aperta ai vari portatori di interesse, una sede operativa con l'obiettivo di arrivare alla fine del prossimo semestre un primo step di proposte attuative, chiare e condivise.
Questo è stato approvato, all'unanimità, dal Consiglio comunale aperto di ieri sera su “emergenza lavoro sul territorio”.
Consiglio comunale che ha avuto l'apporto di tanti interventi – dai sindaci dei Comuni limitrofi, a consiglieri regionali, a organizzazioni sindacali e datoriali e che, appunto, ha prodotto questo documento che impegna il Comune alla costituzione di quello che viene definito “non il solito tavolo”.
“Un vero e proprio laboratorio territoriale aperto e inclusivo, che si ponga come obiettivo di ridisegnare con ambizione e coraggio il futuro economico e sociale di questa area vasta, cercando da un lato di valorizzare le peculiarità e le qualità, dall'altro di inserire forti elementi innovativi in grado di andare oltre gli steccati e gli stereotipi di un tempo che ormai non hanno più motivo di esistere – si legge nel documento che punta a ottenere “collegamenti e infrastrutture degne di tale nome” e chiede alla politica “scelte coraggiose e innovative anche in settori ormai strategici come l'ambiente, la cultura, il turismo, i servizi socio assistenziali e sanitari”. Documento che auspica anche “risposte concrete in grado di rilanciare il manifatturiero e le attività produttive”.
Consiglio comunale introdotto dall'intervento del sindaco Massimiliano Presciutti che ha parlato di volontà di dare risposte a uno stato di crisi che ormai ci troviamo a vivere da tanti anni. “In passato questo territorio ha avuto un ruolo da capofila però oggi non possiamo riproporre lo stesso schema, abbiamo bisogno di risposte concrete – ha aggiunto Presciutti che ha rivendicato un ruolo di “snodo centrale” per questo territorio nell'ottica di una macro regione centrale. Tra gli interventi quelli dei consiglieri regionali, Giuseppe Biancarelli (anche presidente del consiglio comunale di Gubbio), e di Andrea Smacchi. Per il primo, in un periodo di scarse risorse, occorre puntare sulla ricerca mentre le macroregioni possono essere un'opportunità per le zone di confine. In questo senso ha lanciato la sfida di creare una rete di consigli comunali, associazioni categoria e altre aspetti della vita quotidiana “per mettere insieme l'energia giusta per difendere e risollevare il territorio”. Per Smacchi le risorse ci sono e sono nei fondi europei anche se occorre capire quale sono le reali esigenze considerato che occorre fare rete “fare bandi integrati” annunciando che nei prossimi anni ci saranno “condizioni anche infrastrutturali importanti”.
Da Mauro Spigarelli, imprenditore ceramico ed esponente Cna, una richiesta di un cambiamento di rotta invitando i sindaci a sollecitare la Regione affinché crei strumenti di sostegno che siano in relazione con le esigenze degli artigiani e degli imprenditori locali “occorre ricalibrare i bandi”.
“Noi sindacati abbiamo sollecitato un'azione forte, un cambio di passo. Anche le assunzione fatte, su incentivo del governo, in questo territorio hanno minor effetto, poiché non riesce ad agganciarsi a questi strumenti – ha ribadito Alessandro Piergentili (Cgil), che invoca una svolta che parta dalla Regione dalle istituzioni tutte.
“Che i sindaci restituiscono le fasce al Presidente della Repubblica – è stata la provocazione lanciata da Luciano Recchioni, della Fiom-Cgil Rsu Merloni, che ha chiesto, sulla scorta di quanto successo in Puglia fondi per i lavoratori che hanno terminato gli ammortizzatori sociali un contributo da parte della Regione “si faccia qualcosa per la dignità dei lavoratori”. Recchioni che ha invocato anche un impegno della Regione per questo territorio.
“Una cabina di regia da parte della Regione affinché anche i piccoli imprenditori riescano ad attingere ai fondi – è il messaggio lanciato da Silio Pascolini (Cisl).
Tanti anche i sindaci intervenuti iniziato da Roberta de Simone (Valfabbrica) che ha chiesto un impegno comune invitando a non dimenticare però le peculiarità produttive dei territori. Interventi sulle infrastrutture sono state richieste da Giovanni Bontempi (Nocera Umbra) che ha ricordato come ci sono ancora delle manifestazioni di interesse legate alla Merloni. “Andremo a Roma per l'ennesima volta a capire se la J&P abbia un futuro – ha chiuso Bontempi. Riccardo Coletti (Sigillo) ha sottolineato come ha fronte di un'impresa che intende investire nel suo Comune, 10mila mq di capannone, il tutto è bloccato dalle norme legate al Parco del Monte Cucco che spesso non è risorsa ma limite agli investimenti.
Filippo Mario Stirati (Gubbio) ha sottolineato come la più grande esigenza è quella di uno sforzo per creare una grande piattaforma territoriale “questo è presupposto importante per la trasformazione epocale che sta vivendo il sistema produttivo”. Stirati ha posto l'accento anche sul tema dell'area interna auspicando che questa sia la seconda finanziata. Monia Ferracchiato (Fossato di Vico) ha ricordato la vertenza Faber che ha interessato il suo Comune e non solo con le inevitabili ripercussioni. L'altro campanello d'allarme lanciato dal sindaco di Fossato, come il collega Coletti, è relativo ai giovani “facciamo fatica a coinvolgerli nei progetti” citando ad esempio garanzia giovani e servizio civile “un solo ragazzo di Fossato ha fatto domanda e poi ha anche rinunciato”.
Consiglio che si è concluso poi con gli interventi dei consiglieri gualdesi, Brunello Castellani – Erminio Fofi – Roberto Morroni – Stefania Troiani e con il sindaco Presciutti che ha dato appuntamento al 24 novembre a Gubbio “per proseguire il lavoro di questa sera”.
Gubbio/Gualdo Tadino
20/11/2015 09:41
Redazione