“Pellegrinaggi”, è il titolo della mostra dell’artista romano Fabio Masotti, che è stata recentemente inaugurata presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Palazzo del Bargello a Gubbio. Il vernissage, aperto con testo critico di Marta Lock aveva già preannunciato un sicuro successo, ed infatti in pochi giorni si sono registrate numerose ed interessate presenze in galleria. "Un impatto visivo straordinario all'ingresso della galleria - racconta Elisa Polidori, Presidente dell'Associazione La Medusa e Storico dell'Arte - quello che si presenta agli occhi dello spettatore è un emozione di pieni e vuoti, di scultura non-scultura e di forme che empatizzanoimmediatamente. Il cuore appunto, con la sua simbologia arcaica, che può rappresentare il Sacro, l’unità, l’amore, la sensualità, l’unione, ed ancona la passione, il legame, la compassione anche cristiana, la carità, un amuleto antico, un immagine simbolica a cui ognuno di noi può rivolgesi in modi differenti”. Ma ricordiamo chi è l'artista: Fabio Masotti nasce il 13 giugno del 1957 a Roma dove, ancora oggi, vive e lavora, riconoscendo a questa città gran parte del merito della sua educazione alla bellezza. Dopo il diploma all’istituto tecnico per geometri, mentre coltiva con passione la sua formazione artistica, i suoi studi si indirizzano verso il mondo del design. Frequenta quindi l’Istituto Europeo di Design (IED) e si laurea nel 1979 in architettura d’interni. Una grande passione per i movimenti artistici del Novecento guida la sua formazione contribuendo alla nascita di un nuovo e personalissimo linguaggio espressivo che si manifesta anche nel lavoro di architetto con la realizzazione di numerosi progetti sia residenziali che pubblici oltre la creazione di molti elementi di design fortemente contaminati dalla sua natura di artista. La sua ricerca artistica viene inizialmente ispirata dal Surrealismo al quale si avvicina con una pittura figurativa dai tratti molto personali. Verso la fine degli anni Ottanta il suo lavoro si evolve nella ricerca di un linguaggio in cui la materia e la forma stessa dell’opera iniziano ad assumere nuova forza e valenza estetica, con un conseguente e graduale abbandono del figurativo. Inizia l’attività espositiva nella seconda metà degli anni Settanta, numerose sono le mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero, ma è la mostra personale del 1994, alla Galleria Romberg di Latina, che segna il nuovo percorso artistico fortemente caratterizzato da una personale ricerca sulla centralità dell’uomo, e della sua natura spirituale, che trova espressione nella forma arcaica del “cuore”, icona pop dalla straordinaria potenza mediatica. La forma del cuore, o almeno quella che noi tutti riconosciamo come il suo simbolo, è il primo contatto che si ha con l’opera dell’artista ed è anche l’unica concessione alla figurazione. Ma il racconto è oltre, l’immagine/icona dell’opera è solo il suo contenitore mediatico, un limite che chiede di essere superato. La mostra “Pellegrinaggi” sostenuta dall’Associazione Culturale La Medusa e patrocinata dal Comune di Gubbio, sarà aperta al pubblico fino al 28 aprile 2019.
Gubbio/Gualdo Tadino
19/04/2019 16:13
Redazione