Una vetrina mediatica e istituzionale eccellente quella della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dove l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia in collaborazione con la Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane ha presentato il video “Prodigio in slow motion”, un esperimento cinematografico sul peso del mondo incentrati sulla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell'Umanità, e uno dei video era proprio sulla Corsa dei Ceri a Gubbio. Presente per il comune, l'assessore alla Cultura, Augusto Ancillotti, avvicinato ai microfoni di TRG:
"Un'esperienza davvero emozionante, che ha dato ulteriore prestigio alla Festa dei Ceri. Il video raffigura attimi intensi e accattivanti della Festa raccontando la sua forza aggregativa, il suo essere espressione di un'intera comunità, il suo saper attraversare le generazioni, unendo giovani e meno giovani un medesimo linguaggio. Un video che proietteremo a fine mese anche a Gubbio, con immagini in slow motion molto efficaci e musiche di straordinaria suggestione".
Presenti tra gli altri Leandro Ventura (Direttore dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia), Fabio De Chirico (Referente per il Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero), Stefania Baldinotti (Funzionario antropologo del Ministero), e Patrizia Nardi (Responsabile tecnico scientifico progetto UNESCO per la Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane).
Proprio la Nardi, raggiunta dalla nostra redazione, ha sottolineato che si è trattato di "un tassello importante, in questo complesso e storicizzato percorso di valorizzazione internazionale della Festa dei Ceri che abbiamo voluto unire virtualmente e anche fattivamente al bellissimo progetto di divulgazione che sta interessando la Rete delle Macchine -dai Musei Capitolini, passando per il Festival del Cinema di Venezia fino all'evento in Galleria Nazionale- di cui i Ceri di Gubbio sono parte integrante. Riteniamo che i Ceri e il mondo ceraiolo – continua la Nardi - costituiscano un ambito significativo nella definizione di un ragionamento che si voglia finalizzare alla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale italiano, sulla base di processi che siano realmente di comunità, vengano dal basso, siano condivisi e guardino alla possibilità di un riconoscimento UNESCO fondato su buone pratiche messe realmente e concretamente in atto. Continueremo a lavorare – ha concluso la Nardi - in un percorso chiaro e trasparente, cercando il dialogo con il contesto internazionale UNESCO, referente della Rete Patrimonio dell'Umanità e con gli uffici ministeriali competenti come sempre abbiamo fatto".
Gubbio/Gualdo Tadino
16/01/2019 08:48
Redazione