Si intitola “Risalire Gubbio”. È il progetto di percorso pedonale meccanizzato di via della Repubblica elaborato dall'equipe guidata dal prof. Paolo Belardi, direttore dell'Accademia Belle Arti di Perugia, illustrato ieri sera alla taverna di San Giorgio.
Un incontro molto atteso e partecipato, in particolare da residenti e commercianti della zona, voluto dall'associazione quartiere San Giuliano di concerto con il Sindaco, per conoscere da vicino un progetto che sostituisce quello iniziale prodotto dalla Fondazione Cassa Risparmio di Perugia, che finanzia per 3 milioni l'operazione (complessivamente ammontante a 4 milioni) e sul quale si fa gran parlare da tempo.
Ad introdurre la serata è stato proprio Francesco Pascolini, presidente dell'associazione di quartiere che ha parlato di un appuntamento promosso sul solco delle iniziative dell'Associazione: “Avevamo chiesto di conoscere i dettagli del progetto perché non sappiamo in cosa consista e c'è stata la disponibilità di progettisti e dell'Amministrazione comunale a questo incontro informativo”.
Il Sindaco Filippo Stirati ha ricordato in apertura come gli input al progetto siano partitidagli uffici tecnici del Comune su un tema che affonda radici nei decenni scorsi, la pedonalizzazione meccanizzata di un segmento di risalita cittadina breve ma ostico. “L'esigenza è quella di superare il dislivello di via Repubblica, con una soluzione che abbiamo chiesto non fosse solo tecnologica ma anche di grande respiro per riqualificare l'intera area. L'obiettivo congiunto, ha concluso Stirati, è quello di valorizzare il futuro Museo degli antichi umbri che sarà collocato nell'attuale archivio storico comunale, lungo scalinata da via Lucarelli”.
Il prof. Paolo Belardi ha esordito plaudendo all'iniziativa, e ricordando che è occasione piuttosto rara quella di poter illustrare agli interessati un progetto così significativo (in altri centri, come Perugia – ha detto - “si stanno realizzando importanti progetti ma incontri come questo non avvengono”).
“Il nostro non è un progetto operativo ma un concept – ha premesso Belardi, puntualizzando più volte il concetto. Ovvero quello che si tratta di un'idea, ma non di una semplice bozza piuttosto di un piano dettagliato “non prevede un tunnel”. Pensare ad un tunnel “significa pensare a qualcosa di funzionale al semplice passaggio, ad una scavo fine a se stesso. Il nostro concept è invece quello di un percorso pedonale meccanizzato che diventa percorso artistico”. Belardi ha prodotto un excursus con esempi in Italia e all'estero, e in particolare con il caso di Urbino – città morfologicamente simile a quella di Gubbio - con i progetti dell'arch. De Caro, che poi a Perugia porterà il seme di quello che diventerà l'impianto pedonalizzato della Rocca Paolina.
Nel dettaglio, il nuovo progetto prevede non più di “sbucare” un tunnel fino all'area sottostante via Baldassini, ma di “transitare sotto via della Repubblica, ampliando così la rete di percorsi pedonali, integrandosi con la morfologia della viabilità soprastante, garantendo alta economicità, e la presenza di un ascensore solo in alternativa”. Il percorso prevede l'interessamento di due unità immobiliari private (“e su queste questioni non possiamo addentrarci” ha precisato Belardi), la prima che concerne l'imbocco da via della Repubblica attraverso un fondo privato sottostante un negozio di abbigliamento: poi il percorso sottostante ricavato esattamente sotto via della Repubblica con tapis roulant che condurranno ad un primo sbocco, all'altezza di corso Garibaldi (seconda unità immobiliare interessata, nell'ingresso di un altro negozio di abbigliamento che si affaccia proprio nell'intersezione tra il Corso e via della Repubblica) e quindi un nuovo tapis roulant che condurrà all'area sottostante via Baldassini, da dove (novità degli studi condotti dall'equipe di Belardi) “sarà possibile scoprire il muro del vecchio Palazzo Pretorio”. Gli studi dell'Accademia hanno anche permesso di scoprire che sotto la scalinata di via Lucarelli, dove sfocerà il percorso accedendo al futuro Museo degli Antichi Umbri, vi è un terrapieno: documenti fotografici testimoniano che prima degli anni Venti non vi era la scalinata ma un giardino. Il percorso sarà valorizzato da spazi artistici, affidati ad alcuni esponenti della cultura contemporanea che collaborano con l'Accademia Belle Arti.
Un quadro complessivo altamente innovativo e accattivante ma che ha dovuto fare i conti con i punti interrogativi e le critiche di molti presenti non tanto sulla qualità di quanto proposto – da tutti riconosciuta – quanto sulla sua utilità alla luce dell'attuale crisi in cui versa il commercio nel centro storico eugubino (è stata richiamata anche la recente chiusura di alcuni esercizi in Corso Garibaldi). Numerosi gli interventi che hanno posto l'accento su questa esigenza, unitamente ai timori di “desertificare” la zona interessata (secondo alcuni, addirittura tutto il centro storico), convogliando i flussi turisti “sotto terra” anziché in superficie. Tra gli interventi critici, anche quello dell'ex sindaco Ubaldo Corazzi che ha evidenziato come la questione “debba interessare e coinvolgere tutta la popolazione eugubina e non solo quella del quartiere, perchè è un progetto di ampio respiro destinato a lasciare un segno nei decenni”.
L'incontro si è concluso con il presidente dell'associazione di quartiere, Pascolini, che, “ringraziando il Sindaco per la presenza e la disponibilità e il prof. Belardi per il pregevole lavoro svolto”, ha dato appuntamento ad ulteriori confronti, “alla luce delle criticità e dagli interrogativi posti dai presenti, che non potranno non essere considerati”.
Gubbio/Gualdo Tadino
10/10/2017 09:17
Redazione