Da un lato ( foto in gallery) c'è un uomo disteso su un letto , alias il critico d'arte Vittorio Sgarbi, che si fotografa interamente ( o quasi ) nudo , oscurato al punto giusto solo da un libro , che tramite Facebook lancia così i suoi consigli di lettura, invitando provocatoriamente il social ad oscurarlo laddove ritenga l'immagine lesiva .
Dall'altro ( foto in copertina ) ci sono due bambine in freschi e svolazzanti vestiti estivi che tra fiocchi , merletti ed audioguide agli orecchi, guardano interessate le pose seminude di eroine ritratte dall'arte italiana di Sei e Settecento.
Sono le due foto simbolo di quello che è accaduto a Gualdo Tadino tra il 13 e il 15 agosto intorno alla mostra "Seduzione e potere . La donna nell'arte tra Guido Cagnacci e Tiepolo" curata da Vittorio Sgarbi con 30 opere di maestri italiani dal 500 al 700 visitabile dallo scorso 29 luglio alla chiesa di san Francesco.
La questio è scattata alla vigilia del Ferragosto, quando il popolare social network Facebook respinge il video promozionale della mostra perchè troppo hot: quei nudi di donna non rientrano nella politica del social.
Nell'immediato sembra una burla o una momentanea amnesia di quanto di volgare e triviale in tanti, in tutto il mondo, pubblicano sui social e di come invece l'arte rifugga, anche nel nudo, tutto questo; ma il direttore del polo museale Catia Monacelli capisce subito che non trattasi di scherzo piuttosto di bollino rosso bello e buono .
Ne nasce una levata di scudi , del mondo dell'arte in primis, con lo stesso Sgarbi che risponde a suo modo, istintivo e provocatore fotografandosi semi nudo sullo stesso social. Interviene la politica con il sindaco Massimiliano Presciutti che stigmatizza la censura, fino ad attirare l'interesse della stampa nazionale, Tg5 e Tg 2 in primis.
Risultato? La mostra non langue di presenze ed anzi la sua aurea di arte proibita, impudica, da censura, ne aumenta il successo. Ad oggi sono poco meno di 2000 le presenze che ha fatto registrare, tra amanti dell'arte e semplici curiosi, turisti della domenica o viaggiatori informati, gruppi vacanza in pantaloncini corti e famigliole con prole al seguito.
La mostra resterà visitabile fino al prossimo dicembre, chissà che anche il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, nella sue incursioni in Italia, non venga a visitarla.
Gubbio/Gualdo Tadino
17/08/2017 09:04
Redazione