Torna a farsi sentire il Comitato Ultimo Treno sul progetto di variante ferroviaria Fossato-S.Egidio, all'indomani dell'annuncio di un accordo tra Umbria e Toscana per realizzare "un terminal ferroviario sulla direttissima Milano-Napoli, denominato Media Etruria da realizzare a servizio di Umbria e media Toscana".
"Tale stazione Medio Etruria a servizio delle tre province di Arezzo, Perugia e Siena, - commentano in una nota Alessio Trecchiodi, Luigi Fressoia e Francesco Pannacci - non potrà che sorgere nei pressi di Bettolle, cioè alla confluenza delle superstradePerugia-Siena e Fano-Grosseto con la ferrovia direttissima Alta Velocità Milano-Napoli.
Una volta raggiunta la Medio Etruria, saremo a Roma in 45 minuti, a Milano in 130, a Firenze in 30, a Napoli in 90; a tali tempi record però bisogna aggiungere in auto o autobus 48 chilometri da Perugia, 60 da Assisi, 80 da Foligno, 105 da Spoleto, 80 da Gubbio, 55 da Città di Castello.
La Toscana a differenza dell’Umbria oltre ad avere Firenze come nodo primario sull’Alta Velocità, ha un elenco di opere stradali, ferroviarie e aeroportuali di rilevo, mentre l’Umbria fa fatica a mantenere la sua struttura più strategica che è l’aeroporto internazionale San Francesco.
La stazione Medio Etruria era già stata prevista in un convegno a Foligno nel 2008, avvisando i sindaci di Foligno e Spoleto del pericolo cui si andava incontro continuando a opporsi alla Variante ferroviaria sulla Ancona-Roma passante per l’aeroporto S. Francesco; era ovvio infatti che il capoluogo regionale avrebbe cercato per sé nuove soluzioni soddisfacenti, anche se penalizzanti il resto della regione.
E’ infatti di tutta evidenza che il nuovo scenario delineato dalla Medio Etruria, distruggerà il sistema ferroviario umbro, perché “baipassa” la Terontola-Foligno e rende inutile investire sul potenziamento della Ancona-Roma.
Avere invece la Ancona-Roma che transiti dentro l’aeroporto S. Francesco, vuol dire realizzare una eccellenza che non possiamo consegnare alla Toscana. Infatti per gli umbri è indispensabile porre il proprio aeroporto in collegamento diretto con Roma per garantirsi consistenti flussi aggiuntivi.
L’Umbria insomma deve reclamare a pieno diritto una propria direttrice ferroviaria, che non può essere altri che la Ravenna-Rimini-Ancona-Perugia-Foligno-Terni-Roma, con la diramazione Perugia-Arezzo-Firenze, ma non Perugia-Bettolle-Firenze, perché in tal caso perderebbe Arezzo col suo consistente flusso su Firenze, invece indispensabile per giustificare i treni Foligno-Perugia-Firenze.
Quattro miliardi di asiatici che si stanno velocemente arricchendo, tra poco vorranno mettersi in viaggio: l’approdo ovvio e naturale per intercettare questi flussi è l’aeroporto S. Francesco. Dei flussi diretti a Roma, il vettore più veloce per raggiungere il cuore dell’Umbria è necessariamente un treno Freccia d’Argento Roma-Perugia-Ancona-Ravenna. Viceversa, rivolgersi al nuovo terminal toscano Media Etruria, è come darsi la zappa sui piedi: il giapponese, il russo, l’indiano, il coreano, il cinese, una volta saliti sull’eurostar Roma-Milano assai difficilmente vorranno scendere a Bettolle per poi retrocedere su Perugia, Assisi, Gubbio, etc in autobus!
Il principio che noi umbri dobbiamo sempre chinare la testa a soluzioni che avvantaggiano la sola Toscana (vedi Terontola e Chiusi nel 1875, e più recentemente con l’autostrada), deve finire!
La storiella che la ferrovia Foligno-Terontola proseguirà su Bettolle, come ipotizzato dal sindaco Boccali, si può raccontare a chi le ferrovie non le conosce, non sapendo che sulla direttrice Foligno-Perugia-Bettolle il bus è di gran lunga più competitivo grazie alla superstrada. Insomma perderemmo per sempre il nostro sistema ferroviario.
L’altra storiella per non appoggiare la soluzione della Variante per l’aeroporto sulla Ancona-Roma, è l’annuncio della realizzazione sulla Foligno-Terontola di una nuova stazione a servizio del San Francesco, da raggiungere con un tapis roulant di 800 metri: in realtà si dimentica che la sola Perugia non è in grado di generare validi treni per Roma, bensì abbisogna del flusso nazionale da Ravenna, Rimini eAncona!
Insomma dal S. Francesco, con treni a cadenza oraria Ravenna-Ancona-Perugia-Roma, si potrà raggiungere Roma in 70 minuti senza alcun cambio! Invece con laMedio Etruria, Roma sarebbe raggiunta in 105 minuti e con trasbordo tra due diversi vettori, e lasciando a piedi Foligno, Spoleto e Terni!
E’ ormai chiaro e limpido come l’acqua, dopo undici anni di irrazionale opposizione alla Variante per l’aeroporto S. Francesco, che i poteri ministeriali impediscono ai nostri politici locali di appoggiare la soluzione più logica e razionale. Si affannano a trovare altre soluzioni, non vogliono mollare l’osso degli studi di progettazione già avviati e magari già consegnati o promessi a studi “esterni”; non vogliono mollare l’osso degli affari già intravisti sui Piani Regolatori comportati dalla nuova Fabriano-Nocera-Foligno. La Variante scompagina tavole già apparecchiate!
Si ripete la stessa storia del MiniMetrò: si sapeva che non poteva avere flussi sufficienti di passeggeri, però i finanziamenti erano stati stanziati e quindi guai a tornare indietro! Guai a pensare soluzioni migliori! Purtroppo tale errore sta costando ai perugini 32.000 euro al giorno!
La scelta di Bettolle piuttosto di San Francesco costerà ancora di più a tutti gli umbri, con esiti devastanti sotto tutti gli aspetti".
Gubbio/Gualdo Tadino
10/09/2013 16:13
Redazione