Anche a Città di Castello divieto degli usi impropri dell'acqua potabile: l'ordinanza sindacale è stata pubblicata giovedì 18 nell'albo pretorio del Comune. Un provvedimento - spiega l'ente in una sua nota - che arriva dopo la comunicazione di Umbra Acque Spa, con la quale il gestore del servizio idrico integrato chiedeva l'emissione di un'ordinanza sindacale di divieto per tutto il periodo estivo dell'utilizzo dell'acqua erogata dal pubblico acquedotto per scopi diversi da quello potabile ed igienico-sanitario. Preso atto della necessità di tutelare le risorse idriche e le riserve idropotabili a disposizione per l'approvvigionamento durante il periodo estivo mediante l'adozione di provvedimenti che impongono il divieto di utilizzo dell'acqua potabile per usi impropri e diversi dall'utilizzo potabile e igienico-sanitario - si legge nell'ordinanza -, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo: il lavaggio di veicoli, l'annaffiatura di orti e giardini, il lavaggio di cortili e strade private, il ricambio acqua nelle piscine private, l'alimentazione di fontane ornamentali private. Ritenuto pertanto di provvedere in merito alla salvaguardia ambientale, dell'igiene e della salute pubblica, mediante propria ordinanza è fatto assoluto divieto su tutto il territorio comunale, con decorrenza immediata e fino al 30 settembre 2024, di utilizzare l'acqua potabile erogata dai pubblici acquedotti per usi diversi da quello alimentare, domestico e igienico-sanitario. È altresì fatto divieto assoluto lasciare aperte impropriamente, al termine dell'uso, le fontanelle. Chiunque violi il provvedimento può essere sottoposto alla sanzione amministrativa che va da 100 a 500 euro e la polizia locale è incaricata del controllo dell'esecuzione della presente ordinanza.