A Foligno flop per lo sciopero dei benzinai

In molti tra i benzinai di Foligno hanno deciso di tenere alzate le serrande, ignorando l’appello generale allo sciopero che i sindacati uniti hanno avviato tre giorni fa alle 19.00, sciopero che è terminato questa mattina alle sette. A restare aperti soprattutto i gestori del centro storico e della frazione di Sant’Eraclio, alcuni dei quali l'altroieri avevano chiuso ma dopo aver visto la bassa adesione dei colleghi hanno scelto di riaprire nella giornata di ieri. Quelli che hanno invece deciso di tenere chiuso si contano sulle dita di una mano e chiedendo i motivi dell’insuccesso dello sciopero c’è chi adduce la crisi e la necessità di lavorare, chi punta il dito contro le pompe bianche che da subito avevano annunciato a livello nazionale la non adesione e chi –la maggioranza- crede che lo sciopero non sarebbe servito a nulla. Tra i punti cardine che avevano indotto le sigle sindacali a proclamarlo c’è la tassazione sempre più pesante , le commissioni altissime per i pagamenti con carta di credito e i margini di guadagno sempre più ristretti e decisi dai petrolieri.. Problemi rilevanti ma dopo la defezione dallo sciopero non solo dei gestori folignati bensì di quelli umbri il presidente regionale (e vicepresidente nazionale) Figisc Confcommercio Giulio Guglielmi dal suo impianto sulla Flaminia a San Giovanni Profiamma di Foligno si dice rammaricato e parla di un’occasione persa per tutelare il lavoro della categoria. "Abbiamo indetto lo sciopero -ha spiegato- perchè risentiamo gravemente della crisi ma evidentemente chi ha tenuto aperto non ha questi problemi e -ha concluso ironico- siamo contenti per loro"