A Gualdo bonificata discarica "Palombara".Tar obbliga risanamento Pian delle Quaglie

E' stata per anni una discarica abusiva tra le più importanti del Comune di Gualdo Tadino , oggi è stata completamente risanata, grazie a una collaborazione tra Comune, Agenzia regionale di protezione ambientale e Corpo Forestale dello Stato. Siamo nel sito la Palombara, area sud di Gualdo , poco sotto gli stabilimenti della zona industriale. La segnalazione alle autorità di questo sito improprio ed abusivo di stoccaggio venne fatta da cittadini riuniti in un comitato civico: in un'area di privati , all'insaputa degli stessi, ignoti depositavano rifiuti di ogni genere riuscendo negli anni ad accumulare su 4 ettari di terreno 780 quintali di rifiuti misti tra cui elettrodomestici, materassi, e mobili della casa, 450 quintali di macerie, 120 quintali di legno, 20 quintali di pneumatici , 400 quintali di terriccio , batterie e frammenti di eternit. Dallo scorso giugno il Comune ha attivato la procedura di bonifica che si è conclusa oggi con l'intera ripulitura dell'area per un costo a carico delle casse comunali di 30 mila euro . Una somma importante, ha detto il sindaco Massimiliano Presciutti intrevnuto stamni insieme all'assessore all'ambiente Michela Mischianti e al dirigente Arpa Sara Passeri, che sarebbe potuta essere impiegata altrove se l'inciviltà non avesse ingenerato la discarica ; una somma che tuttavia è nulla rispetto a quella più imponente sostenuta dal Comune per risanare in questi mesi un altro sito abusivo , quello di Vignavecchia su cui pende la procedura d'infrazione europea. Lì l'ammontare della bonifica è di 650 mila euro, i lavori, seppur a rilento, vanno avanti, dovendosi concludere entro l'anno. Nella giornata odierna è giunta anche la sentenza del Tar riguardante l'abbandono di materiale inerte, con tracce di piombo ed arsenico, presso la cava di Pian Delle Quaglie per il quale sono state denunciate tre aziende operanti nel gualdese . Il Tar ha respinto il ricorso con allegata sospensiva presentato da privati, condannando le ditte a sanare l'area entro il termine perentorio di 55 giorni. Gli inerti provenivano dal cantiere dell'ex consorzio agrario.