“Ho dormito all'aperto, non c'è posto qui come ad Ancona per un pellegrino come me”.
Ha 57 anni Josè Antonio Calvo Garcia, ex marinaio, unico sopravvissuto nel 1999 di un naufragio nei mari del Nord Europa, quando fece voto alla Madonna di visitare a piedi tutti i santuari del mondo, cattolici, musulmani e buddisti, se mai avesse avuto salva la vita. Da allora viaggia per il mondo per giungere in questo suo pellegrinaggio anche a Gubbio ( dove era già stato lo scorso ottobre) e dove sabato avrebbe bussato alla porta di un convento francescano senza tuttavia essere accolto. La notizia è di quelle che fanno levare l'attenzione: la città che 800 anni fa ospitò San Francesco, chiude le porte a un pellegrino. Eppure di lui nessuno oggi sembra sapere nulla. Non lo conoscono i frati della basilica di Sant'Ubaldo, non lo conosce Padre Domenico del convento di San Francesco che, sollecitato sulla questione, risponde sereno:
"Nessuno dei confratelli ricorda di avergli risposto e comunque non abbiamo una struttura apposita per questi pellegrini singoli, solo un ostello per giovani che tuttavia non ha riscaldamento e funziona solo d'estate. Tuttavia se ha davvero bisogno di un luogo dove dormire, possiamo ospitarlo in qualche modo, magari nella saletta dei terziari ". L'invito tuttavia non è stato accolto; Josè che si sarebbe dovuto incontrare con il priore del convento ieri in tarda mattinata per chiarire la questione, non si è poi presentato. Pare abbia ripreso il suo cammino. Che è lungo se è vero che è stato in Francia, Polonia, Russia, Cecoslovacchia, Norvegia, India, Nepal, Tibet, la Mecca, Gerusalemme, Turchia, Serbia, Bosnia, Austria, Svizzera e adesso sto risalendo l'Italia dalla Sicilia
Lungo e anche un po' polemico : "C'è molta diffidenza, non mi aspettavo certi atteggiamenti- dice Josè - alla fine di novembre ero a San Giovanni Rotondo al santuario di Padre Pio e per dormire alla Casa del Pellegrino mi hanno chiesto 20 euro. Ho dormito per la strada e qui in Italia non è la prima volta che succede"
Tra le cose positive c'è però la gente che incontra. "La gente e la disponibilità che mostra è uguale in tutto il mondo. Sono stato accolto da ogni tipo di persone, in Iraq nelle basi militari, in Tibet sono stato un mese con il Dalai Lama, ho avuto la gioia di parlare per otto minuti con Papa Giovanni Paolo II.
Da Torino ad Amsterdam, da Palermo a Cracovia, mi hanno sempre accolto tutti, dato qualcosa da mangiare, un sorriso, a volte un pasto caldo, una doccia".
Gubbio/Gualdo Tadino
05/12/2006 09:06
Redazione