Saranno ben 2.800 gli antichi disegni, patrimonio dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, che verranno restaurati entro l’anno. Il progetto lanciato nell’ottobre 2018 durante l’iniziativa nazionale “Domeniche di carta”, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il Turismo, ha quasi raggiunto il suo obiettivo grazie alla consolidata e pluriennale collaborazione tra l’Accademia e la Soprintendenza. “La specificità del bene culturale detenuto dall’antica Istituzione – spiega Giovanna Giubbini, alla guida della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria - e la consapevolezza della urgente necessità di un intervento a salvaguardia di tale patrimonio hanno indotto la Soprintendenza a mettere in atto tutte le pratiche necessarie perché si potesse intervenire in modo concreto a tutela di tali e tante opere. Stante la ricchezza, l’unicità e l’indubbio valore culturale delle opere in cui si voleva intervenire, si è chiesto e ottenuto, dalla Direzione generale Archivi, un cospicuo finanziamento, si tratta, infatti, di 60mila euro, ripartiti in due anni, volto al restauro e alla messa in sicurezza di un consistente numero di disegni”. L’obiettivo della Soprintendenza è stato quello di ottenere, anche per il 2021, un ulteriore contributo per portare a termine il progetto, così da non erogare fondi “a pioggia. Un importante intervento, realizzato di concerto con il Conservatore dei Beni dell’Accademia, Giovanni Manuali, destinato a mettere in salvo la parte di patrimonio che era rimasta da restaurare, ovvero bozzetti, studi, copie, opere che indicano il processo di creazione di un’opera d’arte, testimonianze di enorme rilevanza del periodo formativo di grandi artisti e della loro attività in Umbria. Ricordiamo, infatti, che l’Accademia, istituita a Perugia nel 1573 con la denominazione di "Accademia del disegno", divenne nel 1820 un istituto di istruzione pubblica quando, Tommaso Minardi, direttore e insegnante di pittura, allievo di Antonio Canova, la riorganizzò dal punto di vista didattico e amministrativo ribattezzandola “Accademia di Belle Arti”. E che ora custodisce un patrimonio storico artistico e documentale di valore inestimabile costituito da una galleria di dipinti, una gipsoteca, una ricca biblioteca, un prezioso archivio - che documenta non solo l’attività dell’Istituto, ma che raccoglie anche importanti fondi personali ad essa donati quali le carte di Guglielmo Calderini, della famiglia Carattoli e alcune documenti appartenenti a Francesco Moretti - e un considerevole numero di disegni e di opere grafiche estremamente significative, denominato “fondo disegni”, con circa 6mila disegni (alcuni di questo sono riconducibili a prestigiosi artisti quali, ad esempio, Giovan Battista Piranesi e Jean-Baptiste Wicar). Disegni databili tra la fine del Cinquecento e il Novecento, con una prevalenza di opere ottocentesche; un prezioso fondo di studi, schizzi, disegni in cui sono raffigurati temi specifici dal paesaggio, all’architettura, al disegno di figura, alcuni dei quali bisognosi di urgenti interventi di restauro e messa in sicurezza. Una significativa raccolta di varietà tematiche e formali, nella quale trovano spazio sia gli artisti locali che quelli provenienti da altri centri artistici, molti dei quali pervenuti all’Accademia attraverso donazioni.

Perugia
04/05/2020 11:16
Redazione