Accordo Faber, mobilità incentivata

E’ stato siglato durante il fine settimana, tra venerdì e sabato, l’accordo sulla vertenza Faber di Fossato di Vico, storica azienda che dava lavoro a 190 dipendenti di tutta la fascia appenninica. A gennaio l’annuncio che la multinazionale Svizzera Franke, che ha comperato il marchio e gli stabilimenti umbro e marchiano, andrà a chiudere quello di Fossato di Vico. Resterebbe in Italia, dunque, solo quello di Sassoferrato, mentre la sede centrale a Fabriano. Gli altri centri produttivi sono in Francia, Turchia, India ed Argentina. E venerdì l’accordo tra azienda e sindacati Fim, Fiom, Uilm, dopo 8 ore di trattativa: dei 187 lavoratori di Fossato di Vico, 83 saranno trasferiti nello stabilimento marchigiano, 15 saranno riassorbiti nelle aziende dell’indotto. I restanti 89 operai entreranno nei due anni di cassa integrazione straordinaria al termine dei quali si aprirà una procedura di mobilità. Per chi sarà disposto ad uscire prima, entro un anno, è prevista una mobilità volontaria incentivata, ovvero pagata con 37 mila euro. Incentivo di 28 mila euro per chi uscirà invece al secondo anno. Ora l’accordo dovrà passare all’esame delle assemblee dei lavoratori; sarà molto spinoso individuare i criteri per la scelta di chi resterà e di chi sarà messo in mobilità.